Intervista con Lella Costa
Lo scorso 8 marzo è stata con noi di Libriblog, l’attrice e scrittrice Lella Costa, ospite all’università Statale di Milano per parlare di “Donne, corpo e intelligenza” in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Ne abbiamo approfittato per farle qualche domanda sulla lettura, visto che il nostro blog si occupa di questo, e possiamo avere il suo duplice punto di vista, da autrice e da lettrice.
Nel 2009 è uscito il tuo libro, “quasi” un’autobiografia, ci vuoi dire qualcosa a proposito del titolo, che non è così immediato e può risultare forse anche un po’respingente per chi magari non ha amato tanto i Promessi Sposi.
“Spero si possa capire anche solo dall’uso della parola “sindrome”, La sindrome di Gertrude, che c’è dell’ironia e dell’autoironia. La Monaca di Monza era famosa per aver risposto di sì alle avances di un signore al quale non avrebbe dovuto rispondere … non si parla di questo nel mio libro, ma sicuramente c’è una tendenza che io riconosco in me, e in genere nel femminile, a essere generosi di sé, magari un po’ incauti nell’aderire a proposte che ti coinvolgono, e poi magari non hai il tempo, non ce la fai … è un po’ un modo per dire: mille volte meglio soffrire di questo tipo di sindrome, che è sì una sindrome dello sperpero di sé, ma anche della generosità! Perché ritengo che la tirchieria e la tirchieria di sé sia forse uno dei peccati capitali che trovo più insopportabili”.
Tu pensi che il target dei tuoi lettori sia soprattutto femminile?
“I lettori in generale sono soprattutto femminili, esattamente come il pubblico che va a teatro, e non soltanto a vedere me, è una questione di composizione maggioritaria del pubblico femminile in tutto quello che riguarda le scelte d’arte, di cultura, di letteratura, di cinema e di teatro. Penso che forse ci sia una superiore componente femminile perché la mia identità, oltretutto di monologante, è forse quella più riconoscibile”.
Forse conosci l’iniziativa nata sul blog, quindi da internet, ideata da Alberto Schiariti (“Leggere, leggere, leggere!”) e che prevede che nella data prestabilita del 26 marzo, giorno prima del suo compleanno, si regali un libro a uno sconosciuto. Non un libro qualunque, possibilmente il proprio libro del cuore. Cosa ne pensi? Che libro regaleresti a uno sconosciuto?
“Io sono di una generazione che non è abituata a frequentare i blog, quindi non ne sapevo nulla. Mi sembra cmq che sia una bella cosa, che far circolare dei libri sia una straordinaria iniziativa. Mi sembra che proprio l’anno scorso dall’Umanitaria sia stato fatto questo evento di scambio di libri, ed era molto divertente anche il logo: Ho lasciato un Idiota e ho trovato un Piccolo Principe. Molto carino! Credo che sia rischioso oggi regalare, anzi credo sia rischiosissimo rapportarsi agli sconosciuti perché si viene immediatamente sospettati di stalking o di molestie … Non credo sia facile, almeno per me, individuare un libro del cuore, nel senso che i libri del cuore, i libri della vita, cambiano col cambiare della vita, e magari quello che tu consideri come libro del cuore, lo è per motivi talmente tuoi, talmente intimi, che non riesci a spiegarlo, e forse magari non ti va neanche di condividerlo. Non è detto che si vogliano condividere i libri del cuore, magari si è anche un po’ gelosi di certe intimità che si creano. Mi sembra solo molto bello far circolare i libri, far vivere i libri, questo sì. Far vivere molte vite ai libri mi sembra una cosa molto bella”.
Vuoi dire ai nostri lettori di Libriblog cosa stai leggendo in questo momento, che libro c’è sul tuo comodino? Ce ne sarà più di uno immagino.
“In questo momento sul mio comodino ci sono delle opere prime di giovani scrittori italiani perché da qualche anno conduco la serata finale del Premio Kihlgren Opera Prima Città Di Milano e quindi sto leggendo i possibili finalisti. Tra questi c’è un libro che avevo già letto e che ho amato molto, scritto da Benedetta Tobagi e che si chiama Senti come mi batte forte il tuo cuore, e che è un libro che mi sento di consigliare a chiunque, perché Benedetta è una bellissima scrittrice, una bellissima persona, è una donna giovane che ha vissuto un’esperienza terribile perché il suo papà Walter Tobagi è stato assassinato sotto casa quando lei aveva tre anni, e lei è riuscita a fare un libro sulla mancanza sull’assenza e insieme un libro di ricerca, di messa in discussione di sé, di grande amore e di grande passione civile. Mi sento sinceramente di consigliarlo”.
Noi abbiamo questo Blog, che parla esclusivamente di libri, in fase di start up, non è on line da molto, e ha già più di 23000 adesioni, inoltre l’iniziativa di Alberto Schiariti ha già registrato qualcosa come 230000 adesioni, quindi forse anche grazie al mezzo di internet, che permette una larga diffusione, c’è voglia tra i giovani di leggere.
“Non posso che sottoscrivere quello che hai detto. Evviva! Anche perché mi pare un bellissimo segno che internet non venga sempre e solo usato per frequentare siti porno, che mi sembra sia il suo utilizzo fondamentale, e la cosa mi avvilisce profondamente. Ben vengano i libri!”
Un autore che vorresti consigliare ai nostri lettori di Libriblog?
“Non so come sia il suo ultimo libro perché è appena uscito e non l’ho ancora letto, però io ho amato moltissimo Molto forte incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer e credo che sia uno dei libri di questo secolo. E invece un librino piccino di un’autrice francese che si chiama Marie Aude Murail che scrive per bambini e si intitola Oh Boy e è un libro delizioso, lieve, che però riesce a fare il punto su alcuni temi importanti della contemporaneità”.