Nuovo dizionario delle cose perdute: Francesco Guccini

Dopo il primo “esperimento” con Dizionario delle cose perduteFrancesco Guccini continua la sua opera di raccolta e catalogazione degli oggetti del “tempo andato” e ritorna in libreria con un testo che è nella classifica dei libri più venduti già da un po’. Stiamo parlando di Nuovo dizionario delle cose perdute, realizzato soprattutto grazie a coloro che, dopo aver letto il suo primo “dizionario”, hanno deciso di scrivergli per rammentargli altri oggetti che meritano di essere ricordati.

E nel suo nuovo libro trovano spazio l’idrolitina e i calendarietti profumati dei barbieri, il gioco del Traforo e le cabine telefoniche e così via, in una sequela di immagini evocative che Guccini ha saputo – così come il suo stile impone – imbastire donandole nuova forma e nuova luce.

L’ironia è, difatti, un tono immancabile nelle opere di Guccini, ma in Nuovo dizionario delle cose perdute le emozioni si sommano una dietro l’altra, dando un intreccio d’antan visto da occhi moderni e curiosi.

Note sull’autore

Francesco Guccini è da sempre famoso come cantautore, ma la sua vena letteraria ha portato ad affiancare alla carriera musicale anche diversi libri. Oltre, infatti a Nuovo dizionario delle cose perdute edito da Mondadori, Guccini ha pubblicato Cròniche Epafániche, Vacca d’un cane, Racconti d’inverno (con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), La legge del bar e altre comiche, Vocabolario del dialetto pavanese, Cittanòva blues, Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia e Il dizionario delle cose perdute; insieme a Loriano Macchiavelli ha scritto Macaronì, Questo sangue che impasta la terra, Lo Spirito e altri briganti e Malastagione.

Redazione
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