Delitto in bianco: recensione del romanzo di Valeria Corciolani

Valeria Corciolani con Delitto in bianco aggiunge un tassello notevole al panorama del giallo italiano, mescolando l’ironia tagliente di una protagonista fuori dagli schemi con il fascino di Napoli. Edna Silvera, storica dell’arte prossima alla pensione, vorrebbe trascorrere un anno tranquillo fra dipinti e galline dal nome aristocratico; l’invito di un’amica, però, la trascina nel cuore di un delitto che mette in fibrillazione ambienti ecclesiastici e accademici.

Fin dall’arrivo nella città partenopea la suspense cresce, nutrita da vicoli stretti e chiaroscuri barocchi, elementi che creano un fondale visivo ricco ed estremamente suggestivo.

Trama e ambientazione

La vicenda si accende quando un uomo, legato alla Curia, viene ritrovato senza vita; Antonia, docente universitaria e amica di Edna, viene indicata come principale sospettata. Per discolparla, la protagonista avvia un’indagine ufficiosa che la conduce attraverso una Napoli stratificata, dove l’odore di caffè e i canti liturgici si mescolano con mormorii di corridoio e confessioni sussurrate.

Chiese barocche, palazzi e archivi polverosi diventano tappe obbligate di un percorso in cui arte sacra e vendette private si sovrappongono, offrendo un quadro narrativo in cui la linea fra luce e ombra resta costantemente sfumata.

La figura di Edna Silvera

Sessant’anni, sarcasmo congenito, Edna possiede l’occhio clinico di chi ha passato la vita a restaurare tele consumate dal tempo; la sua indole schiva, lontana da mondanità, non le impedisce di cogliere dettagli che sfuggono all’osservatore comune.

Oltre alla preparazione accademica, la donna esibisce un senso pratico robusto, qualità che la rende indispensabile per smontare l’impianto accusatorio sorto attorno ad Antonia.

Tematiche e riflessioni

Fra le righe si stagliano questioni di etica individuale e ipocrisia. Allo stesso tempo, il romanzo riflette sulla possibilità del perdono, tema incarnato da una Napoli capace di custodire ricordi e, al contempo, di concedere una via di riscatto.

Delitto in bianco convince grazie a una protagonista carismatica, a una trama solida e a una caratterizzazione ambientale di notevole fascino. Ne risulta un giallo elegante, adatto sia a chi predilige l’indagine classica sia a chi apprezza ritratti psicologici descritti con cura. Consigliato a lettori in cerca di un mistero ben costruito, arricchito da personaggi credibili e da una città che vibra, pagina dopo pagina, di vita autentica.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.