Il pappagallo muto: recensione del romanzo di Maurizio De Giovanni

Con Il pappagallo muto, Maurizio De Giovanni torna a impugnare la penna per un’indagine che abbandona la tecnologia e recupera l’arte dell’ascolto all’antica, consegnando al lettore un thriller in cui l’esperienza di due agenti in pensione si scontra con un macchinario di potere sotterraneo.

L’autore affida la scena a Sara Morozzi e ad Andrea Catapano. La città osserva, silenziosa, mentre la trama si avvita in parchi cittadini e stanze in cui ogni parola captata può segnare la sorte dei protagonisti.

Il contesto narrativo

La vicenda si apre in un giardino pubblico. Un quadro serafico, in apparenza; dietro, però, pulsa l’esigenza dei Servizi di rimettere in pista due leggende viventi.

Niente intercettazioni digitali: soltanto orecchie allenate, passi leggeri e la memoria di chi ha vissuto anni di pedinamenti. L’ambientazione diventa una scacchiera in cui pedoni, alfieri e torri si muovono nell’ombra, ognuno con interessi che affiorano soltanto a lettura avanzata.

Una coppia insolita di protagonisti

Sara Morozzi, sempre attenta a mimetizzarsi nella folla, conosce l’arte di scomparire a piacimento; Andrea Catapano ha un’acutezza sensoriale che lascia attoniti. Il vecchio sodalizio rinvigorito copre l’intero spettro emotivo: nostalgia, tenacia che graffia, ironia smorzata. Al loro fianco si muovono Teresa, Pardo e Viola, oltre al placido Bovaro del Bernese Boris.

De Giovanni orchestra punti di vista differenti senza confondere il lettore. L’equilibrio fra ritmo e profondità rimane sostenuto da personaggi che restano impressi nella memoria e da un’ambientazione che pulsa di vita propria.

Il pappagallo muto offre un viaggio avvincente, guidato da due figure che dimostrano come esperienza e dedizione non invecchino. Chi apprezza trame investigative ricche di umanità troverà pagine in grado di coniugare pathos e riflessione.

Chi segue Maurizio De Giovanni riconoscerà, fra le righe, quella firma che da anni incanta lettori e critica. Un romanzo da inserire in libreria senza esitare, perché, dietro l’apparenza di un semplice caso, si nasconde un’indagine sulle zone d’ombra che abitano in ciascuno di noi.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.