La mano dell’Orologiaio: recensione del romanzo di Jeffery Deaver

La tensione sale sin dalla prima pagina del romanzo La mano dell’Orologiaio, l’ultimo avvincente thriller di Jeffery Deaver. Manhattan diventa il teatro di una sequenza di eventi catastrofici quando una delle tante gru che punteggiano lo skyline della città si abbatte su un cantiere edile, causando morte e distruzione. Ma il crollo non è affatto un incidente, bensì un atto di sabotaggio deliberato. Il Kommunalka Project, una cellula terroristica, rivendica la responsabilità dell’attacco, minacciando ulteriori crolli se le loro richieste non verranno accolte.

Chi sono i protagonisti della storia

In questo nuovo capitolo, Jeffery Deaver riporta in azione la brillante coppia di investigatori, Lincoln Rhyme e Amelia Sachs. La dinamica tra i due è come sempre esplosiva: la mente strategica di Rhyme si combina perfettamente con l’istinto e la tenacia di Sachs.

La minaccia che li attende è ancora più personale e pericolosa del solito, poiché dietro agli attacchi si cela Charles Vespasian Hale, meglio conosciuto come l’Orologiaio. Hale non è soltanto il loro avversario più abile, è anche quello che è sempre riuscito a sfuggire alla giustizia, una figura che si muove con una precisione spietata.

Un antagonista senza scrupoli

L’Orologiaio è uno dei punti centrali della trama: la sua mente lucida, la sua capacità di anticipare ogni mossa degli investigatori lo rendono un personaggio affascinante quanto inquietante. Non è mosso soltanto dal desiderio di distruzione, ma anche da una vendetta personale nei confronti di Rhyme.

La sua promessa di far crollare una gru ogni ventiquattro ore getta l’intera città in uno stato di panico crescente. Deaver dipinge un antagonista che agisce con una calma terrificante, capace di vedere il mondo come un complicato meccanismo da smontare pezzo dopo pezzo.

Una New York in ostaggio del terrore

L’ambientazione è un altro degli elementi che contribuiscono a rendere questo libro un thriller mozzafiato. New York diventa un luogo molto particolare, con le sue strade affollate e i suoi grattacieli che sembrano quasi tremare sotto la minaccia delle gru instabili.

Ogni angolo della città potrebbe nascondere un pericolo, ogni momento potrebbe essere quello in cui scatta il prossimo attacco. La paura serpeggia tra i cittadini, in una metropoli che si trova improvvisamente vulnerabile, in balia di un nemico invisibile.

Il ritmo incalzante del romanzo

La mano dell’Orologiaio si sviluppa con un ritmo serrato che non lascia spazio a pause. I capitoli diventano una corsa contro il tempo e aggiungono dei tasselli alla complicata rete di inganni e misteri che Rhyme e Sachs devono districare.

Jeffery Deaver, ancora una volta, dimostra il suo talento nel costruire storie intricate, in cui nulla è come sembra. La mano dell’Orologiaio è un gioco di strategia tra investigatori e criminali. La lotta tra Rhyme e l’Orologiaio è un duello tra menti brillanti, una partita a scacchi giocata nelle strade di New York, dove ogni mossa potrebbe essere l’ultima. Se amate i thriller che vi tengono con il fiato sospeso, che vi fanno domandare cosa accadrà nella pagina successiva, questo è il libro che fa per voi.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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