L’amica: recensione del romanzo di B. A. Paris

La tensione silenziosa che cresce fino a diventare insopportabile è un marchio di fabbrica di B. A. Paris, e nel suo romanzo L’Amica questa caratteristica raggiunge nuovi livelli. Iris e Gabriel sono sposati da vent’anni, ma la loro relazione è entrata in una fase di crisi: Gabriel è stressato dal lavoro e Iris si sente sola, trascurata e senza energie.

L’idea di un viaggio in Scozia nasce dal desiderio di ritrovare un po’ di serenità, di rimettere insieme i pezzi di un amore che sembra sgretolarsi. Ma al loro ritorno, tutto cambia: la loro amica Laure si presenta alla porta, stravolgendo il fragile equilibrio appena recuperato.

Un’ospite inaspettata

Quando Iris e Gabriel accolgono Laure, non immaginano minimamente quanto la sua presenza possa rivelarsi destabilizzante. Laure è un’amica di vecchia data, qualcuno che dovrebbero sentirsi sicuri di aiutare, eppure sin dal principio la sua presenza è ingombrante.

Ha appena scoperto il tradimento del marito, che ha una figlia con un’altra donna, e sembra alla ricerca di un rifugio. Quello che doveva essere un soggiorno di pochi giorni si prolunga, e ben presto la casa di Iris e Gabriel diventa il teatro di una quotidianità che non riconoscono più.

Laure è dappertutto: usa i vestiti di Iris, si appropria degli spazi della casa, cambia la disposizione degli oggetti. Più passa il tempo, più diventa chiaro che Laure non è semplicemente alla ricerca di un rifugio temporaneo: sta occupando una parte sempre più grande delle loro vite, imponendosi in ogni aspetto della loro esistenza.

La minaccia invisibile

Uno degli elementi più affascinanti de L’Amica è il modo in cui B. A. Paris riesce a costruire un’atmosfera di costante sospetto e tensione, senza mai ricorrere a elementi apertamente minacciosi. Laure è un personaggio che si muove con ambiguità: da un lato sembra vulnerabile; dall’altro, emerge una sottile manipolazione nei suoi atteggiamenti. Iris e Gabriel cercano di non pensarci troppo, ma è impossibile ignorare il disagio crescente che Laure porta con sé.

A peggiorare la situazione è il coinvolgimento del giardiniere, un giovane uomo taciturno e dal passato oscuro, con cui Laure sembra instaurare un legame sempre più stretto. Chi è veramente questa amica che dicono di conoscere? Quali segreti nasconde il giardiniere? L’autrice lascia il lettore sospeso, costretto a mettere in discussione ogni dettaglio, fino a quando il mosaico della storia inizia a rivelare il suo vero volto.

Una trappola ben costruita

Il talento di B. A. Paris risiede nella sua capacità di creare un ambiente che si restringe progressivamente attorno ai protagonisti, come una trappola che scatta lentamente, inghiottendo ogni possibilità di fuga. La casa di Iris e Gabriel, inizialmente rifugio e speranza di una riconciliazione, diventa una prigione in cui ogni cosa è fuori posto e ogni gesto è carico di tensione. Laure rappresenta quella minaccia che è sempre sotto gli occhi di tutti, ma che si fatica a riconoscere per quello che è veramente.

E quando finalmente il mistero si fa più chiaro, il lettore è ormai invischiato in una spirale di eventi da cui è impossibile staccarsi. Il colpo di scena finale è esplosivo e arriva con una precisione chirurgica, lasciando il lettore senza fiato e con mille domande ancora in sospeso.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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