3 libri di Khaled Hosseini da leggere assolutamente

Khaled Hosseini, nato a Kabul il 4 marzo 1965, è cresciuto in una famiglia formata da un padre diplomatico e una madre che insegnava materie umanistiche. A metà degli anni Settanta, i suoi genitori si trasferirono a Parigi, portandolo lontano dalla capitale afghana, già attraversata da profondi mutamenti.

Le vicende politiche del Paese impedirono il loro rientro e li spinsero a chiedere asilo negli Stati Uniti, dove Hosseini avrebbe completato gli studi in medicina per poi lavorare come medico. Negli anni successivi, scoprì che la letteratura lo attraeva più di ogni altra attività, e questo lo ha trasformato in uno degli scrittori più noti della sua epoca.

Oggi si trova a San Jose, in California, con la moglie e i figli, è impegnato come inviato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ed è fondatore della Khaled Hosseini Foundation, dedicata a progetti di solidarietà.

Le origini e l’affermazione di uno scrittore

Durante l’infanzia vissuta in Afghanistan, Hosseini conobbe da vicino realtà culturalmente composite, alimentate dal lavoro del padre all’interno del ministero degli Esteri. A Parigi, scoprì orizzonti diversi, ma fu la precarietà politica a spingerlo definitivamente in America all’inizio degli anni Ottanta.

Stabilitosi in California, terminò con successo la scuola superiore e, in seguito, si laureò in medicina. Esercitò questa professione per un periodo, senza però abbandonare l’idea di mettere per iscritto i ricordi legati alle proprie radici.

Da tale desiderio nacquero i primi manoscritti, che lo portarono a una fama crescente nel panorama letterario internazionale. La sua scrittura, caratterizzata da temi profondi e personaggi dal grande spessore umano, ha saputo coinvolgere un vasto pubblico, conquistando lettori di ogni età.

Il cacciatore di aquiloni

La popolarità dello scrittore ebbe una vera svolta con Il cacciatore di aquiloni, opera che racconta la storia di due ragazzi di Kabul, evidenziando come i nodi dell’infanzia possano riemergere anche a distanza di anni.

Hosseini, per mezzo del protagonista Amir, fa intendere che non sempre è possibile dimenticare ciò che si è compiuto, e inserisce un personaggio che ricorda la necessità di ritrovare la strada giusta.

L’ambientazione riflette le turbolenze vissute dall’Afghanistan, facendo emergere l’importanza di un legame sincero come unico punto fermo in mezzo alle difficoltà. Questo romanzo, al contempo denuncia sociale e racconto di formazione, ha conquistato i lettori con la sua intensità emotiva e il suo messaggio di speranza.

E l’eco rispose

Nei lavori successivi, Hosseini si è concentrato su temi che riguardano i vincoli familiari e le responsabilità verso gli affetti. In E l’eco rispose, l’autore approfondisce le diverse sfaccettature dell’amore e mostra come ogni scelta possa trasmettersi di generazione in generazione, attraversando luoghi distanti come Kabul, Parigi e la costa occidentale americana.

Mille splendidi soli

In Mille splendidi soli, invece, la prospettiva femminile diventa centrale. Mariam incontra Laila: pur venendo da ambienti differenti, le due protagoniste si trovano a condividere un destino segnato dalla violenza circostante e si sorreggono a vicenda, rivelando la forza inaspettata di un’unione solidale.

Queste storie, capaci di attraversare ampi archi temporali e geografici, mostrano la volontà umana di resistere e di rintracciare spiragli di serenità anche quando tutto sembra perduto.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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