Festa della Repubblica: 3 libri da leggere per conoscere la storia dell’Italia

Il 2 giugno 1946 segna la scelta repubblicana dell’Italia e l’esordio del voto femminile. Quella consultazione, caratterizzata da una forte partecipazione civica, pose al centro dell’agenda diritti come libertà e giustizia, offrendo al Paese l’occasione di ripensare le proprie istituzioni. Per onorare la Festa della Repubblica, la lettura diventa strumento prezioso: ecco tre opere capaci di far rivivere lo spirito di quella svolta e di interrogarne l’eredità.

La Costituzione spiegata a mia figlia

La Costituzione spiegata a mia figlia, di Giangiulio Ambrosini, propone sedici dialoghi tra padre e figlia, impostati con linguaggio lineare e privo di gergo tecnico. L’autore guida lettrici e lettori più giovani attraverso i principi fondanti dello Stato, dall’uguaglianza alla tutela del lavoro, dalla sovranità popolare alla separazione dei poteri, intrecciando fatti storici e riflessione civile.

Sottolinea anche che partecipare consapevolmente alla vita pubblica rappresenta un diritto di tutti, rimarcando l’importanza di conoscere le norme che regolano la convivenza.

Donne della Repubblica

In Donne della Repubblica, Dacia Maraini ricostruisce le biografie di quindici figure femminili, scrittrici, giornaliste, politiche, che durante Resistenza e dopoguerra regalarono al Paese energia e visione.

Attraverso fonti, ricordi e testimonianze, l’autrice mostra come quelle donne, dopo aver combattuto in prima linea o dietro le quinte, reclamarono il diritto al voto e posero le basi di una cultura istituzionale nuova. Il racconto evidenzia il loro apporto decisivo alla nascita delle assemblee costituenti e alla definizione dei diritti sociali, offrendo un panorama vivo di coraggio e responsabilità.

La giornata d’uno scrutatore

La giornata d’uno scrutatore, di Italo Calvino, ambientato nel 1963, racconta le vicende di Amerigo Ormea, chiamato come scrutatore in un seggio situato presso il Cottolengo di Torino. L’esperienza spinge il protagonista a domandarsi quanto un individuo possa sentirsi davvero libero quando la povertà resta diffusa.

In queste pagine, Italo Calvino mostra come gli ideali emersi nel tempo rischino di appannarsi se la società ignora la sofferenza quotidiana. La narrazione, densa ma essenziale, offre uno sguardo severo e insieme partecipe sulla responsabilità collettiva.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.