Aria di neve: recensione del romanzo di Serena Venditto
Aria di neve è una commedia investigativa di Serena Venditto, che intreccia ironia e mistero domestico. La protagonista, Ariel, traduttrice statunitense che si trova a Napoli, affronta la fine di una relazione che sembrava stabile. In fuga da un appartamento ormai colmo di ricordi, trova rifugio in via Atri, dentro un appartamento tanto variopinto quanto disordinato.
Qui la attendono coinquilini singolari e un gatto nero dagli occhi smeraldo, Mycroft, capace di rubare la scena con un semplice miagolio. Quando un suicidio sospetto scuote il quartiere, il romanzo smette di essere solo racconto di rinascita sentimentale: diventa partita investigativa giocata fra pentole sul fuoco e partiture sul pianoforte.
Una protagonista alla ricerca di sé
Ariel possiede la leggerezza di chi ha già messo radici in più continenti, ma anche la fragilità di chi teme il vuoto lasciato da un amore reciso. L’autrice ne disegna i pensieri con tocchi affilati: l’ironia interna della ragazza, spesso rivolta ai romanzi rosa che traduce, evidenzia la distanza fra letteratura consolatoria e realtà quotidiana.
Un appartamento pieno di colori e suoni
Il nuovo alloggio di Ariel non è semplice scenario: è personaggio aggiuntivo. Malù, archeologa perspicace; Samuel, venditore di cialde per gelaterie dal sorriso contagioso; Kobe, pianista giapponese che confonde coniugazioni e arpeggi con identica nonchalance; Mycroft, felino osservatore.
Le interazioni fra coinquilini alimentano un microcosmo brulicante di vita, reso più verosimile da dialoghi salaci e dettagli domestici che scorrono naturali, mai forzati.
Il mistero della camera chiusa
Quando qualcuno vicino al gruppo viene trovato senza vita, la conviviale quotidianità si incrina. Malù indossa le vesti di investigatrice d’occasione, richiamando il metodo di Poirot e le “celluline grigie” che tanto l’hanno fatta innamorare dei gialli classici.
L’autrice del romanzo dosa la suspense con mano leggera: le ipotesi si susseguono, i particolari sembrano non combaciare e le abitudini dei personaggi diventano chiavi interpretative di un enigma che, fino all’ultima pagina, resta avvolto da un sottile velo di incertezza.
Il romanzo conquista per il tono leggero, capace di trattare sentimenti feriti con tatto, ma anche per la costruzione di un mistero credibile, impreziosito da un cast corale che difficilmente si può dimenticare. Chi apprezza le commedie investigative troverà in via Atri una casa letteraria in cui humour e indagine convivono con naturalezza.
