Il maestro delle ombre: recensione del thriller di Donato Carrisi
Il maestro delle ombre, di Donato Carrisi, conduce il lettore in una Roma atterrita da un blackout totale. Una tempesta spietata provoca un guasto elettrico: la città piomba in un’oscurità che evoca presagi antichi. Dall’ombra emerge una figura sinistra, in grado di colpire silenziosamente e sfidare chiunque cerchi di fermarla. Nel cuore del mistero, si muove Marcus, prete appartenente a un ordine segreto, afflitto da un vuoto di memoria che rende ogni passo più rischioso.
Un blackout inquietante
La capitale è sotto l’assedio di una pioggia torrenziale che danneggia una centrale elettrica. L’unica soluzione sembra l’oscurità forzata per ventiquattr’ore, scelta che sconvolge gli abitanti e risveglia paure secolari. Cinquecento anni prima, infatti, una bolla papale aveva imposto di non lasciare Roma nel buio assoluto. Ora quella legge si trasforma in un cupo presagio. E in questa notte senza fine, un assassino spietato prolifera, lasciando indizi letali e segnali indecifrabili lungo le strade deserte.
La missione di Marcus
Marcus è un penitenziere, un cacciatore di ombre addestrato a individuare ogni anomalia su scene del crimine. Il suo legame con la Santa Penitenzieria Apostolica lo rende inaspettatamente preparato all’abisso che inghiotte Roma, ma un problema grave si affaccia: il vuoto nella sua mente. Ha perso i ricordi più recenti, una condizione che mette l’assassino in vantaggio. Eppure, la sua dedizione alla verità non vacilla, spingendolo a seguire ogni traccia pur di arrestare il male.
Sandra e il peso del passato
Al fianco di Marcus troviamo Sandra Vega, ex fotorilevatrice, gravata da dolori che l’hanno segnata. La sua esperienza con la scienza forense potrebbe essere decisiva, anche se il coinvolgimento la costringe a confrontarsi con la propria fragilità. In una città che precipita nel panico, la determinazione di Sandra diventa un faro prezioso. Lei sola conosce un segreto che può ribaltare la partita: la vera natura di Marcus. Ma ogni ora trascorsa nel buio intensifica la tensione.
Donato Carrisi orchestra una trama che mescola suspense e introspezione, mettendo a nudo le debolezze umane quando si trovano avvolte dall’oscurità. Roma diventa un teatro inquietante, dove la storia passata riemerge e il presente vacilla sotto l’ombra di un killer che sembra inafferrabile. Il romanzo invita a riflettere sulla forza della memoria e sul coraggio di sfidare il male anche quando tutto sembra perduto. Una lettura che appassiona chi ama il mistero e la tensione psicologica.