Il sonnambulo, di Lars Kepler: recensione del romanzo

Il sonnambulo, di Lars Kepler, spalanca le porte di una Stoccolma fredda e ostile, avvolta da un cielo carico di nubi, dove la neve mulina a fiocchi sotto lampioni che emanano un chiarore giallastro. Due agenti, in pattuglia durante una notte di novembre, ricevono una segnalazione dalla centrale: qualcuno ha forzato l’ingresso di una roulotte all’interno di un campeggio.

La scena a cui assistono è agghiacciante, con schizzi di sangue su pareti, pavimento e mobilio. Un uomo giace in condizioni disumane, vittima di un attacco furioso che ha ridotto il suo corpo a brandelli. Poco distante, un ragazzo è steso su un fianco, privo di sensi e con un arto reciso che funge da cuscino improvvisato.

Fin dalle prime pagine, l’atmosfera si carica di inquietudine e la narrazione trascina il lettore in una spirale di ombre. Questo incipit cruento funziona da innesto per una storia che analizza il lato più oscuro dell’animo umano, puntando i riflettori sugli istinti più feroci e sulle crepe della coscienza.

Atmosfera e trama principale

La coppia di autori che si cela dietro lo pseudonimo Lars Kepler sa come costruire un clima di suspense continuo. Descrizioni puntuali dei paesaggi nordici, dettagli della vita quotidiana svedese e riflessioni sul male che può annidarsi dietro le apparenze contribuiscono a immergere il lettore in uno stato di costante allerta. Il ritmo della vicenda è scandito da momenti di puro terrore, in cui ogni brandello di prova acquisito dai protagonisti sembra gettare nuova luce su retroscena ancora più cupi.

Il romanzo non si limita a raccontare un crimine raccapricciante: la trama scava nelle motivazioni di chi compie gesti inumani e approfondisce il profilo psicologico dei personaggi. Le svolte imprevedibili, unite a colpi emotivi capaci di ribaltare più volte il corso dell’indagine, rendono la lettura movimentata e densa di pathos.

Il ruolo di Joona Linna e dell’ipnotista

Joona Linna, il carismatico commissario presente in altre opere firmate Lars Kepler, si rivela ancora una volta un investigatore dotato di grande intuito, capace di notare ogni particolare e di non arrendersi di fronte alle piste più intricate. In questo caso, però, la ricerca della verità lo conduce a ricorrere all’aiuto di Erik Maria Bark, l’ipnotista che ritorna in azione per sbloccare i segreti sepolti nelle memorie altrui.

L’interazione tra questi due personaggi crea un equilibrio singolare: Joona, razionale ed estremamente attento alla realtà dei fatti, trova un alleato prezioso in Bark, specialista dell’inconscio. Le capacità ipnotiche divengono essenziali per sondare ciò che si cela dietro le apparenze, mentre la caparbietà di Linna assicura che ogni tessera del puzzle venga esaminata a fondo, aprendo spiragli su possibili verità altrimenti inaccessibili.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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