Il suo tocco mortale: recensione del thriller di Lisa Regan
La nebbia di Denton si solleva appena quando la detective Josie Quinn torna in servizio: l’aria odora ancora di fiori appassiti e di un dolore che non si rassegna. Fin dalle prime pagine, Lisa Regan tende una trappola emotiva dove il lettore avanza con passo esitante, guidato da suggestioni visive che ricordano fotogrammi sgranati di un film notturno. Un cimitero immerso nell’oscurità, una candela spenta con violenza: l’autrice mette subito in moto un meccanismo narrativo che colpisce e non concede tregua.
Un ritorno travagliato per la detective Josie Quinn
Dopo un trauma personale che l’ha costretta lontano dal distintivo, Josie rientra al dipartimento proprio mentre scompare Krystal Duncan, madre di una delle vittime del recente incidente di scuolabus.
Lo scenario appare in apparenza lineare, eppure ogni dettaglio presenta una scheggia fuori posto: le coincidenze temporali, l’ostinato silenzio dei genitori riuniti nel gruppo di sostegno. Regan sfrutta il vissuto della protagonista per amplificare compassione e suspense, tratteggiando un’indagine che si nutre di sensi di colpa e desiderio di giustizia.
Una trama che mozza il respiro
Il romanzo somiglia a un domino costruito con perizia: basta spingere la tessera iniziale – il delitto sul sepolcro – perché il lettore assista a un crollo inesorabile di segreti. Ogni informazione sul gruppo di supporto mostra crepe evidenti e, quando un’altra giovane madre viene trovata senza vita vicino al luogo dell’impatto dell’autobus, si comprende che qualcuno sta tenendo il conto delle vittime con fredda determinazione.
Regan alterna capitoli serrati ad altri più intimisti, creando un ritmo capace di far salire l’ansia pagina dopo pagina, fino a un epilogo che brucia come fiammata improvvisa.
Personaggi scavati nell’anima
Josie si muove tra coraggio e fragilità, sorretta da un istinto investigativo acuto e da cicatrici che la rendono profondamente umana. Al suo fianco agiscono colleghi leali, ma sono i genitori in lutto a rubare la scena: figure divorate dal rimorso, chiuse in matrimoni che la tragedia ha incrinato, pronte a tutto pur di proteggere ciò che resta delle loro vite spezzate.
I dialoghi, mai ridondanti né artificiosi, suonano autentici e regalano momenti di tenerezza inattesa così da far vibrare l’emozione sotto la superficie del crime.
Perché leggere Il suo tocco mortale
Se amate i thriller psicologici con ambientazioni cupe e indagini dal ritmo serrato, il nuovo romanzo di Lisa Regan rappresenta una scelta che vale il tempo speso. L’autrice combina una prosa fluida con descrizioni vivide, evitando tecnicismi e dando priorità alle emozioni.
Le svolte, mai forzate, scaturiscono da motivazioni credibili e mantengono alta la curiosità fino all’ultima riga. Il suo tocco mortale è un viaggio nelle pieghe più oscure dell’amore dei genitori, capace di ricordarci come la luce della verità, a volte, richieda di bruciare prima di illuminare.