La soluzione è sempre un gatto: recensione del romanzo di Syou Ishida
Nel vasto panorama della narrativa contemporanea giapponese, Syou Ishida riconferma la propria sensibilità con La soluzione è sempre un gatto, secondo atto dell’apprezzata serie incentrata sul rapporto tra esseri umani e felini.
L’autrice, già nota per Un gatto per i giorni difficili, intreccia le esistenze di Moe, Tatsuya e Reona con quelle di tre mici dal carattere ben delineato – Kotetsu, Noeru e Bibi – affidando ai lettori un testo capace di fondere leggerezza e profondità emotiva. Ishida mette in scena una parabola di cura e rinascita, ricordando quanto un incontro inaspettato possa trasformare la quotidianità.
Personaggi umani: ritratti di fragilità e coraggio
La trama ruota attorno a tre figure che faticano a trovare il proprio centro. Moe, giovane impiegata, teme il vuoto che potrebbe spalancarsi dopo la fine della storia con il fidanzato; Tatsuya, artigiano in pensione, soffre per la perdita della moglie e per la distanza del nipote Hayato; Reona, sarta meticolosa, accoglie in casa un fratello irrequieto che richiede attenzioni continue. Ishida tratteggia questi percorsi interiori con delicatezza, preferendo piccoli gesti.
Gatti protagonisti: Kotetsu, Noeru e Bibi
A cinque mesi, Kotetsu – un bengala inarrestabile – trasforma qualunque stanza in un parco giochi; Noeru, micia agile, sceglie le tende come terreno di conquista, mentre Bibi, maestoso maschio di sei anni, osserva tutto con lo sguardo profondo di un vecchio saggio.
Attraverso questi mici l’autore esplora la varietà del carattere felino e suggerisce che ogni creatura, fosse pure la più silenziosa, racchiude la capacità di accendere nuove prospettive interiori. I tre gatti agiscono mettendo a nudo la parte autentica dei protagonisti umani e facilitando un lento, prezioso processo di riconciliazione con se stessi.
Tematiche e messaggio dell’opera
Tra le pagine emerge una riflessione mai retorica sulla paura di restare soli e sul peso delle responsabilità familiari. Il silenzio di una stanza vuota, la sensazione di inadeguatezza di fronte a un parente fragile, l’ansia di un futuro incerto vengono trattati con umorismo misurato: una zampa che tocca leggermente il palmo di una mano o un miagolio notturno diventano la molla che fa ripartire il cuore.
Ne scaturisce un invito implicito ad accogliere l’imprevisto, a concedersi il lusso di farsi aiutare da chi, pur non parlando la nostra lingua, sa ascoltare meglio di molti esseri umani.
Perché leggere La soluzione è sempre un gatto
Quando la routine quotidiana diventa opprimente, un romanzo capace di restituire calore rappresenta un rimedio efficace. Il libro di Ishida, grazie alla sua leggerezza consapevole, invita a rallentare e a osservare la realtà attraverso occhi diversi, magari striati di verde e oro. Chi apprezza le storie che uniscono semplicità narrativa e spessore emotivo troverà in queste pagine un compagno silenzioso e rassicurante.
Forse, terminata la lettura, qualcuno sentirà l’esigenza di preparare una scatola di cartone o di cercare un tiragraffi: un piccolo segnale che la cura suggerita dalla clinica speciale sta già iniziando a funzionare.