L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi: il romanzo d’esordio di Tatiana Tibuleac
Se si cerca una lettura estiva che vada oltre la superficialità e che esplori le profondità dell’animo umano e delle relazioni interpersonali, L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi potrebbe essere la scelta perfetta. Questo romanzo di Tatiana Ţîbuleac ha ottenuto tre importanti premi ed è diventato un fenomeno editoriale in tutta Europa.
La trama del libro
Aleksy, il protagonista del romanzo, ricorda con vividezza l’ultima estate trascorsa con sua madre. Molti anni dopo, il suo terapeuta gli suggerisce di rivisitare quel periodo del passato per superare il blocco creativo che lo affligge come pittore. Questo consiglio lo porta a intraprendere un viaggio emotivo, rivivendo l’estate trascorsa con sua madre in un piccolo villaggio in Francia.
I temi della perdita e del perdono
Il romanzo affronta temi profondi come la scomparsa della sorella di Aleksy, il difficile rapporto con la madre che lo ha rifiutato e la malattia che la sta consumando. Questi tre mesi rappresentano un periodo di riconciliazione, durante il quale madre e figlio depongono finalmente le armi, spinti dall’inevitabilità della situazione e dalla necessità di fare pace tra loro e con se stessi.
Un inizio tagliente
L’incipit del romanzo è incisivo e immediatamente coinvolgente. Aleksy, un pittore adulto in crisi creativa, descrive sua madre con parole dure e pungenti: piccola, brutta, odiosa. Queste parole, che vengono pronunciate durante una seduta con il suo terapeuta, rivelano il complesso rapporto tra madre e figlio.
La cornice psicoanalitica
Il romanzo è strutturato attorno alle sedute psicanalitiche di Aleksy, che funge da narratore. Queste sedute costituiscono la cornice del racconto, permettendo al lettore di esplorare i blocchi emotivi e creativi del protagonista. Attraverso questi incontri, emergono gradualmente i dettagli di un rapporto disfunzionale che, inizialmente dominato dall’odio e dal caos, viene poi trasformato dall’ombra di una grave malattia.
La malattia come chiave di volta
La malattia della madre, sebbene odiata, rappresenta un punto di svolta. È questa condizione a mettere in discussione tutto e, paradossalmente, a offrire una possibilità di salvezza e riconciliazione per due anime che non erano riuscite a comprendersi prima.
Gli occhi verdi della madre, menzionati nel titolo, hanno un significato profondo. Sono l’unico aspetto che Aleksy apprezza inizialmente della madre, un dettaglio che assume un’importanza simbolica nel corso del racconto.