Il vino della solitudine, di Irène Némirovsky: la frase sulla felicità nelle piccole cose
Spesso ci ritroviamo insoddisfatti, anche se dovremmo imparare ad apprezzare maggiormente quello che abbiamo a disposizione e a scoprire la felicità direttamente nelle cose più piccole della vita. Questo è ciò che Irène Némirovsky ci insegna attraverso una frase del suo romanzo autobiografico Il vino della solitudine: “Non si può essere infelici quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento”.
Il significato della felicità
L’infanzia infelice è un tema da cui molti non riescono a guarire, ma pochi hanno saputo descriverla con la stessa intensità di Irène Némirovsky nel suo romanzo autobiografico Il vino della solitudine. Paradossalmente, è proprio al centro di un’infelicità che si può comprendere cosa rende davvero felici. Spesso, basta poco: l’odore del mare oppure il vento che ci accarezza.
La natura umana e la felicità
È nella natura umana dare maggior importanza a ciò che non si possiede, trascurando ciò che già si ha. Questa mancanza di consapevolezza sulla propria felicità può condannare le persone a uno stato di eterna insoddisfazione. Nella frase di Irène Némirovsky troviamo il segreto della felicità. Le sue parole ci aprono gli occhi sulla bellezza dell’esistenza.
Il romanzo Il vino della solitudine
Il vino della solitudine è uno dei romanzi più personali di Irène Némirovsky. Non è difficile riconoscere nella giovane Hélène, che siede a tavola dritta per evitare i rimproveri della madre, la stessa Irène. Nella figura della madre, che sfoglia riviste di moda a cena, vediamo Fanny Némirovsky.
Hélène prova un odio profondo per la madre, tanto da sostituire il suo nome con quello dell’amata istitutrice nelle preghiere serali. Ma un giorno la madre invecchierà, e Hélène avrà diciotto anni. Questo accadrà a Parigi, dove la famiglia si stabilirà dopo la guerra. Durante la fuga attraverso le pianure gelate della Russia e della Finlandia, l’adolescente Hélène prenderà coscienza del suo potere di donna. Sembrerà allora giunto per lei il momento della vendetta, ma Hélène non è come sua madre e potrebbe scegliere una strada diversa.
Hélène, nonostante tutto, sceglierà forse una via differente da quella della vendetta. Questo punto del romanzo rappresenta una riflessione profonda sulla possibilità di redenzione e sul superamento del dolore. Irène Némirovsky, attraverso il personaggio di Hélène, ci mostra che la felicità può essere trovata anche nelle situazioni più difficili e che la capacità di perdonare può portare a una pace interiore duratura.