Lucy davanti al mare, di Elizabeth Strout: un nemico invisibile e il valore del tempo
Lucy davanti al mare è l’ultima opera di Elizabeth Strout, che si aggiunge come quarto capitolo alla serie dedicata a Lucy Barton, la scrittrice che ha affascinato migliaia di lettori in tutto il mondo. L’autrice americana ha presentato il libro durante l’inaugurazione del Salone del Libro di Torino, dove quest’anno è stata ospite d’onore.
La trama del libro
All’inizio del 2020, la città di New York riceve notizie di un virus potenzialmente letale. I casi sono ancora sporadici e le persone, tra cui Lucy Barton, continuano a vivere la loro vita abituale. Non succede così per William, il primo marito di Lucy. Lui percepisce immediatamente la gravità della situazione, anticipando la catastrofe che minaccia di stravolgere la vita come la conoscevano; una paura immensa che distrugge certezze e sconvolge le relazioni, inclusa quella tra i due ex coniugi.
Quindi, è necessario fare riferimento all’amore, per trasformare il dolore condiviso in un legame ancora più forte. Lucy Barton non aveva mai annullato un tour promozionale, eppure, quasi senza saperne il motivo, annulla il tour europeo previsto per i primi mesi del 2020.
William, scienziato e primo marito di Lucy, reduce da una crisi matrimoniale, è il primo a prendere l’iniziativa: Lucy ha poche ore per lasciare la casa e iniziare un viaggio insieme a lui per raggiungere una piccola abitazione presa in affitto che si trova nel Maine, nell’area della costa.
Un periodo determinante
Lucy davanti al mare narra uno dei momenti più critici degli ultimi anni. La pandemia è stata un periodo quasi surreale. Improvvisamente, ci siamo trovati a vivere in un contesto simile a un film distopico, con un nemico invisibile e la paura costante del contagio.
Ci siamo chiusi nelle nostre case, lasciando a volte anche le città e iniziando a lavorare a distanza. La nostra vita sociale si è ridotta al minimo. I giorni sembravano infiniti e identici, in una monotonia che ricordava un’agonia.
Il lockdown ci ha privati di molto: la libertà, il contatto fisico, la socialità e la possibilità di uscire. Però, abbiamo anche imparato la possibilità di rimanere con noi stessi, anche quando questo risultava scomodo o spaventoso. Abbiamo riscoperto il valore del tempo, della famiglia e delle vere amicizie capaci di resistere alla distanza.
Lucy davanti al mare ci invita a riflettere su un periodo ancora troppo vicino per essere completamente compreso. Il romanzo esplora le emozioni e le esperienze vissute durante la pandemia, offrendo uno spunto per metabolizzare un tempo che ha lasciato segni profondi.
L’autrice: Elizabeth Strout
Elizabeth Strout, nata a Portland nel 1956, esplora temi come le solitudini familiari e i sogni infranti in ambienti chiusi. Cresciuta nel Maine, vive da molti anni a New York e ha ottenuto successo con il suo terzo libro, Olive Kitteridge, vincitore del Pulitzer nel 2009 e adattato in una fortunata serie TV che l’ha resa celebre al grande pubblico. La serie di Lucy Barton, di cui il nuovo romanzo è parte, ha consolidato la sua reputazione nella narrativa contemporanea.