Migliaia di libri congelati nei frigoriferi: la strategia per salvarli dal fango dopo l’alluvione
Un anno fa, l’alluvione colpì duramente le città di Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Forlì e Faenza, sommergendo archivi storici e biblioteche sotto acqua e fango. I volumi conservati in questi luoghi apparivano irrimediabilmente compromessi. Sembrava un momento senza speranza, come nei film in cui tutto sembra perduto. Ma, grazie all’intervento di esperti restauratori, una soluzione inaspettata è emersa: il freddo. L’azienda romagnola Orogel, che opera nel settore della surgelazione, ha avuto un ruolo fondamentale in questo processo di salvataggio.
La soluzione del freddo
La devastazione lasciata dall’acqua e dal fango sembrava irreversibile, ma gli specialisti capirono che il freddo poteva limitare i danni. Orogel, con la sua esperienza nel settore della surgelazione, ha offerto il suo aiuto. Da un anno, la società ha riservato parte della sua capacità di stoccaggio refrigerato per preservare i documenti danneggiati.
Circa duemila metri cubi delle loro celle frigorifere sono stati dedicati a questa missione, salvaguardando i preziosi documenti dell’archivio della Diocesi di Forlì, dell’archivio del comune di Castel Bolognese e della biblioteca Trisi di Lugo.
La magia della conservazione a -25 gradi
Entrando nella cella frigo di Orogel, si ha la sensazione di trovarsi in un’ambientazione fantascientifica: il respiro si trasforma in vapore e l’imponente struttura a -25 gradi si staglia davanti agli occhi. I contenitori di plastica rigida utilizzati in agricoltura sono stati riadattati per accogliere i libri danneggiati. Questi contenitori, capaci di essere impilati uno sull’altro e spostati solo con attrezzature adeguate, ospitano circa 700 unità piene di volumi e documenti, tutti accuratamente ordinati e catalogati.
L’impegno di Orogel
Bruno Piraccini, presidente di Orogel, ha spiegato come l’azienda abbia risposto prontamente alla richiesta di aiuto proveniente dal Ministero della Cultura e dalle soprintendenze competenti. Normalmente, i magazzini automatici di Orogel a -25 °C sono utilizzati per conservare i prodotti surgelati. Ma Piraccini ha sottolineato che, con sorpresa, hanno scoperto che queste strutture potevano essere impiegate anche per conservare e ripristinare materiali come i libri.
Il valore della cultura conservata
Grazie a questa collaborazione innovativa tra esperti di restauro e l’azienda Orogel, migliaia di libri e documenti storici sono stati salvati dal degrado irreparabile. Questa iniziativa dimostra come la tecnologia possa essere impiegata in modi inaspettati e significativi per preservare il patrimonio culturale.
La catena del freddo, solitamente utilizzata per scopi alimentari, ha permesso di conservare intatti volumi che altrimenti sarebbero andati perduti. È una storia di innovazione che evidenzia l’importanza di adattare le risorse disponibili per affrontare difficoltà impreviste e proteggere ciò che è prezioso per la nostra storia e la nostra cultura.