Piomba libera tutti, di Marco Malvaldi: recensione del romanzo
La ridente Pineta, che da anni fa da sfondo alle indagini del BarLume, torna protagonista con Piomba libera tutti, nuovo capitolo della serie firmata da Marco Malvaldi. L’autore, tramite un intreccio brillante e una voce ironica, getta il lettore nel cuore dell’estate.
Un momento di apparente quiete che, tra i tavolini del bar e il caldo che sale dall’asfalto, diventa teatro di un delitto complesso e di emozioni che oscillano fra nostalgia e divertimento. Il risultato è un giallo ad alto tasso di energia narrativa.
Il contesto narrativo: Pineta fra ricordi e delitto
La vita quotidiana dei protagonisti subisce piccole, incisive scosse. Massimo, barista per vocazione e “detective” per necessità, naviga tra la crescita irruente della figlia Matilde, il ritorno a casa della madre e l’assenza dolorosa di Aldo, amico di briscola investito da un ciclista nella primavera precedente.
Aldo, nonostante la dipartita, resta presenza costante grazie ai racconti dei compagni di carte e alla missione testamentaria che lega Massimo alla sterminata collezione di cd e vinili del defunto.
Proprio la vendita dei dischi conduce il protagonista a incrociare Viola Stefanelli, vicina della vittima Giada Meini: un’impiegata postale trovata strangolata nel parcheggio del suo condominio a Pisa.
Trama: ritmo serrato e humour
Il vicequestore Alice Martelli, consapevole del morale a terra di chi frequenta il BarLume, decide di coinvolgere i protagonisti, a piccole dosi, nell’inchiesta. La mossa, oltre a restituire vitalità al gruppo, innesca una serie di situazioni esilaranti.
Le ipotesi dei pensionati, guidate da aneddoti personali, si mescolano ai rilievi ufficiali, generando cortocircuiti narrativi che spingono chi legge a procedere con curiosità sempre accesa.
Marco Malvaldi dosa con precisione la componente investigativa e quella umoristica: a ogni colpo logico corrisponde una battuta che sdrammatizza; a ogni pista scartata, un’osservazione pungente che fa sorridere e riflettere. Ne risulta una progressione fluida, sostenuta da capitoli brevi, dialoghi scoppiettanti e descrizioni essenziali ma evocative.
Perché leggere Piomba libera tutti
Chi segue da anni il BarLume troverà in queste pagine la consueta ironia, potenziata da un sottile velo di malinconia per l’amico scomparso. Chi vi si accosta per la prima volta, invece, potrà gustare un giallo auto-conclusivo che non richiede conoscenza pregressa della saga.
L’autore, con maestria, intreccia leggerezza e riflessione; mostra come una collezione di vinili o una lite condominiale possano svelare molto.
Piomba libera tutti rappresenta un’ottima aggiunta nel panorama del giallo italiano contemporaneo: un romanzo capace di far sorridere e, allo stesso tempo, di muoversi all’interno di un’indagine ingegnosa, sorretta da personaggi che sembrano uscire dalle pagine per sedersi, con chi legge, al bar.