Rimorsi, di Enrico Pandiani: recensione del romanzo
Il nuovo romanzo firmato da Enrico Pandiani porta il lettore dentro una Torino fatta di vicoli nebulosi, club privé illuminati da luci al neon e silenzi taglienti. Fin dalla prima pagina si avverte l’odore acre dell’asfalto bagnato e, tra pareti scrostate, si delinea un mistero ramificato che richiede nervi saldi tanto al lettore quanto ai protagonisti.
La trama di Rimorsi, pur nella sua complessità, scorre rapida: un cadavere, un pirata della strada introvabile, una rapina finita nel sangue. A tessere le fila dell’indagine interviene Numero Uno, enigmatico personaggio che costringe la banda Ventura a rimettersi in gioco pur di difendere la parvenza di vita ordinaria conquistata a caro prezzo.
Trama e ambientazione
Enrico Pandiani ambienta la vicenda in una Torino crepuscolare, dove i lampioni enfatizzano ombre lunghe e solide quasi fossero personaggi aggiunti. La scelta di muoversi tra club e strade periferiche spoglie procura un contesto realistico, capace di avvolgere chi legge con immagini nitide.
Ogni dettaglio, dal muretto scrostato fino al traffico notturno, aumenta il senso di pericolo incombente. Lo scenario urbano non è semplice cornice, ma organismo vivo che respira, muta e tradisce, rendendo la città un co-investigatore che spia dalle finestre socchiuse.
Personaggi e caratterizzazione
Max, Abdel, Sanda e Vittoria vivono sospesi tra passato criminale e desiderio di normalità. Ciascuno porta cicatrici mai rimarginate che l’autore rivela a poco a poco, con dialoghi rapidi, resi credibili da linguaggio asciutto e punte di ironia.
Numero Uno rimane invece un enigma: la sua identità sfuma e la sua presenza, più sussurrata che evidente, muove gli eventi con freddezza. Grazie a questa costruzione, i protagonisti escono dalla pagina in tre dimensioni, animati da motivazioni contrastanti che spingono avanti la narrazione.
Perché leggere Rimorsi
Chi ama il noir troverà pane per i propri denti: il romanzo regala atmosfera, colpi d’istinto e una storia da ricordare. Chi invece cerca un semplice thriller rimarrà conquistato dalla miscela di azione e riflessione sulla colpa, quell’eco interiore che non lascia scampo e costringe a fare i conti con errori passati.
Rimorsi funziona proprio perché intreccia adrenalina, malinconia e una domanda: è davvero possibile redimersi? Con questo volume, l’autore conferma la propria abilità nel confezionare storie profondamente umane, lasciando un retrogusto amaro e autentico.