3 saggi in uscita a luglio 2025 da non perdere
L’estate, con i suoi ritmi lenti e la luce che indugia fino a sera, offre finalmente l’occasione per un’immersione nella saggistica. Tre novità editoriali – firmate da Paolo Benanti, Noemi Pelagalli e Angelo Floramo – guidano il lettore in direzioni diverse: dall’etica digitale alla Korea Wave, fino al sapere contadino che ha plasmato l’Europa rurale. Volumi densi e agili allo stesso tempo, perfetti da sfogliare in spiaggia o durante un viaggio in treno.
Tra algoritmi e coscienza: “L’uomo è un algoritmo?”, di Paolo Benanti
In L’uomo è un algoritmo? il teologo e docente prosegue la riflessione avviata con Human in the loop. La narrazione prende avvio dal mito di Ulisse, simbolo di ingegno e pratica, per indagare le due anime dell’intelligenza umana e confrontarle con l’avanzata dei Large Language Models.
Benanti intreccia Turing, Searle, Scheler e Jonas per sostenere un’idea precisa: davanti all’elaborazione automatica del linguaggio serve una grammatica etica che tuteli la responsabilità umana. Il risultato è un percorso divulgativo, accessibile a chi muove i primi passi nel tema, ma solido abbastanza da stuzzicare studiosi e professionisti dell’IA.
Dentro la Korea Wave: “Made in Korea”, di Noemi Pelagalli
Made in Korea non è la solita guida entusiasta al K-pop. Noemi Pelagalli, viaggiatrice e divulgatrice, raccoglie impressioni che spaziano dai concerti sold-out a Seoul fino ai ristoranti di fermentati che spuntano nelle città.
Attraverso aneddoti e dati, l’autrice scompone i motivi del successo sudcoreano, mostrando come tradizione, politiche industriali e creatività giovanile si siano incastrate in un modello proiettato nel “presente del futuro”. Per chi desidera capire la Corea oltre la superficie glamour, il libro rappresenta un ponte culturale dettagliato e stimolante.
La memoria della terra: “Vita nei campi”, di Angelo Floramo
Con Vita nei campi, Angelo Floramo compila un vero calendario rurale. Tra mulini ad acqua, osterie di borgata e rituali agricoli, emergono storie di uomini e donne che vivevano in simbiosi con stagioni, animali e cielo stellato.
Floramo non indulge in nostalgie: mostra la fatica quotidiana, ma anche l’armonia profonda di comunità che riconoscevano nel suolo la propria bussola interiore. Grazie alla postfazione di Armando Mucchino, l’opera si arricchisce di una lettura antropologica che lega passato e sensibilità contemporanea.