Festa della Mamma: 3 libri da leggere che parlano della figura materna

Oggi l’attenzione è rivolta a chi ci ha messo al mondo, a quella voce che continua a guidare, talvolta in silenzio, i nostri giorni. La Festa della Mamma diventa quindi occasione perfetta per un salto fra pagine che indagano questo legame originario. Tre storie, differenti per stile e ambientazione, mostrano come la figura materna sappia essere forza creativa, cura costante, ma anche rivelazione delle nostre fragilità più intime.

Tre romanzi che illuminano il legame madre-figlio

Nel ciclo de L’amica geniale, Elena Ferrante dipinge l’infanzia di Lenù e Lila in un rione di Napoli. La relazione con le rispettive madri, insieme a quella tra le due ragazze, accompagna il lettore per oltre 50 anni, mentre la città e il Paese cambiano volto. Attraverso dettagli minuti, l’autrice mostra come l’affetto materno possa apparire duro, a tratti spigoloso, ma resti il punto fermo intorno al quale ruotano decisioni, slanci, rinunce.

Marco Peano, in L’invenzione della madre, sceglie invece il tempo sospeso della malattia. Mattia assiste ogni giorno la donna che lo ha cresciuto, sapendo che rimane poco, e trasforma ogni gesto ordinario in atto d’amore. La cronaca di quelle ore diventa parabola universale: quando il futuro si restringe, perfino le parole più semplici acquistano un peso specifico nuovo, quasi tangibile.

Chiude la selezione Tutta la vita che resta, di Roberta Recchia. Roma, anni Cinquanta: Marisa e Stelvio vivono un amore da pellicola in bianco e nero. La morte violenta della figlia Betta frantuma quel quadro idilliaco; la cugina Miriam, sopravvissuta a quella stessa notte sul litorale laziale, porta addosso un segreto che fa ancora male. Mentre un’indagine lenta e opaca fatica a trovare risposte, la maternità di Marisa cambia forma: da accudimento si trasforma in ricerca di senso, nello sforzo di ricostruire ciò che pare perduto per sempre.

Perché queste pagine parlano al lettore di oggi

Se i contesti differiscono, il filo resta la relazione primaria che tutti conoscono, qualunque destino li abbia segnati. Elena Ferrante analizza i condizionamenti sociali sulle donne e il peso che queste pressioni riversano sui figli. Marco Peano ricorda quanto amore si nasconda nella cura quotidiana, soprattutto quando nessuna cura basta. Roberta Recchia mostra, con delicatezza, che il dolore può ridefinire una famiglia e perfino ridarle volto nuovo.

Tre voci, una sola domanda: cosa significa davvero essere madre o figlio? Ognuna fornisce una prospettiva personale, invitando a fermarsi, riflettere e – perché no? – regalare uno di questi titoli a chi sente ancora il profumo della propria infanzia. Il lettore troverà emozioni in abbondanza e un motivo in più per dire grazie alla persona che ha illuminato i suoi primi passi.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.