La libreria dei misteri: recensione del libro di Massimo Polidoro

Massimo Polidoro, firma autorevole della divulgazione scientifica italiana, torna alla narrativa per ragazzi con La libreria dei misteri. Dentro un negozio di periferia, il Nautilus, due compagni di scuola – Tommy e Caroline – scoprono che la ricerca per un compito di classe può rapidamente trasformarsi in un viaggio straordinario attraverso enigmi senza tempo. Atlantide, il Sacro Graal, lo yeti, gli UFO: i corridoi polverosi della libreria nascondono indizi che collegano leggende millenarie, storie moderne e un pizzico di suspense.

Un’avventura che accende la curiosità

Polidoro costruisce un intreccio serrato, sempre accessibile, sfruttando la naturale meraviglia provata dai ragazzi. La porta scorrevole del Nautilus sembra un confine sottilissimo: da un lato il quotidiano fatto di interrogazioni e compiti, dall’altro un universo in cui le domande sono ben più vaste di quelle annotate su un quaderno a righe.

Fin dalle prime pagine il lettore avverte l’odore di carta antica, sente sotto le dita il dorso dei volumi e osserva l’enigmatico Zwingle, libraio silenzioso il cui sorriso accenna a segreti difficili da raccontare.

Personaggi che restano nel cuore

Tommy incarna lo spirito investigativo, sempre pronto a smontare le dicerie con la logica; Caroline bilancia entusiasmo e immaginazione. Insieme formano una coppia credibile, perché litigano, si punzecchiano e poi collaborano con la naturalezza di due amici che condividono la stessa sete di risposte.

Il gatto rosso, sentinella pelosa tra gli scaffali, aggiunge un tocco di ironia ogni volta che interrompe i ragazzi con un miagolio improvviso, ricordando che la verità possiede spesso un lato beffardo.

Misteri celebri spiegati con rigore

Atlantide, ad esempio, non viene liquidata come pura fantasia: l’autore guida i protagonisti attraverso i racconti di Platone, le ipotesi geografiche e le piste archeologiche, mostrando come il confine tra fatto e leggenda si sposti continuamente con l’avanzare delle ricerche.

Lo stesso vale per il Sacro Graal o per le presunte orme dello yeti: ogni tappa dell’indagine sottolinea l’importanza di fonti attendibili e pensiero critico. Così il romanzo educa senza trasformarsi in lezione scolastica, perché l’informazione si intreccia con l’emozione della scoperta.

Perché leggerlo e a chi consigliarlo

La libreria dei misteri è un dono per chiunque desideri trasmettere ai più giovani l’amore per la conoscenza. Il ritmo fluido, arricchito da dialoghi brillanti, mantiene viva l’attenzione di lettori dagli undici anni in su, ma la stratificazione delle tematiche farà la gioia pure di genitori e insegnanti.

Ogni capitolo stimola a guardare oltre la prima spiegazione disponibile, dimostrando che credulità e scetticismo non sono poli opposti bensì estremi da bilanciare con calma e metodo.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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