Il dilemma del carnefice: recensione del thriller di Massimo Tivoli

La mente umana sa celare abissi profondi, in cui ragione e sentimenti si intrecciano in un vortice inquietante. Il dilemma del carnefice, di Massimo Tivoli, è un thriller che entra con forza in questi oscuri meandri, conducendo il lettore dentro un incubo che appare senza via d’uscita.

Fin dalle prime pagine, l’attenzione si focalizza su Laura Scimia, giovane madre che, in un attimo di apparente normalità, si ritrova avvolta da un orrore indicibile. La quotidianità dei suoi figli si frantuma in un istante, quando un uomo la costringe a scegliere quale bambino salvare.

Una storia che scuote le certezze

Il rapimento di Laura e dei suoi figli fa emergere l’ombra di un assassino soprannominato Dilemma dai giornali. Il suo modus operandi è talmente feroce da piegare le vittime a un ricatto impensabile. L’intera città vive un vero e proprio trauma mentre le forze dell’ordine cercano di mettere insieme indizi che paiono confusi. I rapimenti trasmettono un senso di claustrofobia e disperazione, perché i protagonisti vengono spinti a prendere decisioni irreversibili.

L’ispettore Gianni Lovita e la sorella Pia

A cercare di fermare la furia omicida è Gianni Lovita, un ispettore costretto a fare i conti anche con la morte improvvisa della madre e la responsabilità di occuparsi di Pia, la sorella autistica con cui non aveva quasi più rapporti.

Pia osserva silenziosamente ciò che la circonda, registrando i dettagli con alta precisione. Questi elementi, a una prima occhiata privi di logica, rivelano invece un filo conduttore prezioso per la risoluzione del mistero.

Un thriller dall’atmosfera cupa e avvincente

Massimo Tivoli costruisce un viaggio nell’orrore interiore, creando un intreccio capace di tenere alta la curiosità fino alla fine della trama. Ad ogni capitolo, la sensazione di pericolo cresce, spingendo chi legge a restare con il fiato sospeso.

La riflessione psicologica rende il romanzo profondo e tagliente, riflettendo sull’impulso di sopravvivenza che scaturisce quando ci si trova di fronte all’impossibile. L’opera presenta una doppia indagine: una svolta sul campo e una più intima, racchiusa nelle pieghe dell’anima di Gianni e Pia.

Con le sue tinte cupe e i suoi ritmi serrati, Il dilemma del carnefice rappresenta un esordio che lascia il segno, una storia ricca di colpi di scena e interrogativi morali. Un thriller consigliato a chi cerca storie intense, capaci di insinuarsi nella mente.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *