Il mistero di Tavolara: recensione del giallo di Paolo Pinna Parpaglia

La Sardegna, ricca di storia e tradizioni, riesce spesso a regalare racconti dalle tinte originali, in cui il mare e gli elementi del paesaggio isolano accentuano l’atmosfera di mistero. Uno degli esempi più avvincenti è il romanzo Il mistero di Tavolara, di Paolo Pinna Parpaglia, un giallo che affonda le radici in leggende e superstizioni, delineando una catena di fatti inquietanti. Con uno stile incalzante e personaggi ben costruiti, l’autore cattura sin dalle prime pagine chiunque ami le indagini poliziesche dall’impronta mediterranea.

Il fascino di un’isola invernale

Il cuore della vicenda ruota attorno a un gruppo di amici che, spinto dalla voglia di avventura, decide di trascorrere una settimana sulla piccola isola di Tavolara in pieno inverno. L’intento di isolarsi dal frastuono quotidiano si trasforma presto in un incubo, segnato dalla sparizione di Elena e dai gravi pericoli che incombono sui compagni.

Sole, unica superstite, riesce a raccontare la propria versione dei fatti dal letto di un ospedale, dopo aver lottato contro le acque gelide e la minaccia di un assassino invisibile.

Il commissario Angelo Rianni e l’ispettrice Patrizia Tosi, ispirati dai frammenti di memoria di Sole, si trovano a decifrare tracce disseminate su quella lingua di terra solitaria, cercando di dare un volto all’omicida che si nasconde nell’ombra.

La struttura narrativa e i personaggi

Paolo Pinna Parpaglia costruisce il suo intreccio attraverso un insieme di elementi che mettono insieme leggenda e azione investigativa. La trama risulta coinvolgente grazie all’alternarsi di momenti carichi di pathos e passaggi più intimi, in cui emergono le paure e i pensieri dei protagonisti.

Il commissario Rianni, con la sua competenza e una volontà di ferro, si affianca a Patrizia Tosi, attenta alle sfumature psicologiche dei testimoni. Insieme, formano una squadra affiatata, mentre si addentrano in dettagli apparentemente scollegati tra loro. L’autore dona realismo a interrogatori e procedure, trasmettendo la sensazione di un’indagine serrata.

Un autore di grande talento

Nato nel 1974 a Cagliari, Paolo Pinna Parpaglia esercita dal 2005 la professione forense. Tra le sue opere, si possono citare Chi ha ucciso Desiré Bellanova?, Quasi innocente e Vendetta privata, oltre ad altri titoli apprezzati da una platea che ama le ambientazioni cariche di fascino mediterraneo.

Se si cercano suspense e passione per l’enigma, l’opera di Paolo Pinna Parpaglia offre un’occasione avvincente per scoprire quanto sia profondo il legame tra delitti e leggende in una terra intrisa di mistero.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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