Ma i libri lo sanno: recensione del romanzo di Roberta Corradin
Ma i libri lo sanno, di Roberta Corradin, racconta una storia capace di avvolgere il lettore in un ambiente fatto di volumi preziosi, legami passati e scelte coraggiose. Il romanzo punta tutto sulla figura di Renée, un’eminente studiosa francese con radici italiane, obbligata a vivere in un clima di sfiducia.
L’ateneo in cui opera sembra trascurare i suoi traguardi: i colleghi la considerano poco più di un’assistente e la sua vita pare ferma a un binario di consuetudini frustranti. Il suo unico rifugio sono i lirici alessandrini, ma qualcosa di inaspettato sta per cambiare il corso degli eventi.
La scomparsa di Gene e il ritorno a Cambridge
La monotonia quotidiana di Renée viene interrotta da una comunicazione triste: Gene Petrov, brillante matematico dotato di grande fascino e primo amore di Renée durante gli studi a Harvard, è venuto a mancare a causa di una malattia improvvisa.
Questo fatto spinge la protagonista a imbarcarsi in un viaggio verso Cambridge per partecipare alla cerimonia funebre, in un luogo che custodisce ricordi e tracce indelebili del passato. Lì, ad attenderla, c’è la casa in cui aveva vissuto un’intensa stagione di passione tra migliaia di libri, fedeli compagni di riflessioni e custodi di verità.
Una biblioteca da salvare e una giovane da capire
Nel pieno di quel ritorno alle radici, Renée riceve una sorpresa difficile da ignorare: Alienor, figlia di Gene, di cui lei non aveva mai saputo nulla. La giovane appare decisa a vendere ogni volume ereditato dal padre, quasi volesse recidere ogni legame con un passato per lei poco chiaro.
A complicare la vicenda, si inseriscono le molte ex di Gene, figure femminili che un tempo erano rivali di Renée e che ora si trasformano in alleate. Insieme, cercano una strategia per convincere Alienor a cambiare idea e a trovare un nuovo senso nella sua storia personale.
L’atmosfera di Ma i libri lo sanno
La storia è segnata da un’atmosfera intensa, in cui i libri non sono semplici oggetti da collezione, ma ponti che uniscono vissuti lontani. Ogni dialogo, ogni emozione, tutto mette in luce la forza dell’amicizia e la capacità di ripartire da zero.
La casa di Gene, gremita di tomi e ricordi, diventa un palcoscenico perfetto per far emergere ambizioni, rimpianti e desideri sopiti. Si percepisce, pagina dopo pagina, un autentico invito a riflettere sul potere che la letteratura esercita nelle scelte e nei cambiamenti interiori.
Questo romanzo di Roberta Corradin abbraccia temi profondi con un tocco avvincente. L’eroina, tormentata da dubbi e pregiudizi, ricostruisce il proprio futuro superando preconcetti e barriere del passato. Ma i libri lo sanno insegna a sfogliare capitoli inaspettati della vita, affidandosi alle parole scritte come bussola per orientarsi in un mare di ricordi.