Il ponte dei delitti di Venezia: recensione del thriller storico di Matteo Strukul

La nuova opera di Matteo Strukul, Il ponte dei delitti di Venezia, crea una cornice affascinante e inquietante. Il cadavere di un uomo compare all’improvviso sul ponte delle Guglie, due fori sinistri sulla gola e un biglietto conficcato sul petto: un enigma che coinvolge Giovanni Antonio Canal, in arte Canaletto, e lo costringe a una corsa contro il tempo. Le fioche luci dei canali e gli echi di passi sui ponti richiamano un passato denso di segreti.

Un tuffo nelle ombre della Serenissima

La storia si svolge in una città splendida e al tempo stesso pericolosa. Sotto i riflessi dell’acqua, i palazzi antichi celano sospiri di complotti e passioni sopite. A ogni campanile che rintocca, l’atmosfera si fa più cupa: la macabra scoperta del corpo si unisce alle dicerie su una creatura misteriosa. Matteo Strukul sfrutta i dettagli storici per offrire una cronaca vivida del Settecento, tra gondole che scivolano sul Canal Grande e ombre che danzano lungo calle deserte.

Il fascino di Canaletto

Protagonista atipico, Canaletto non è solo un celebre pittore, ma un uomo ingegnoso che indaga fra segni di bestie sconosciute e incendi che scuotono l’intera città. Il suo nome scritto sul biglietto trasformerebbe chiunque in bersaglio di sospetti. Eppure, la sua determinazione è fortissima: ogni indizio conduce verso verità inimmaginabili. Con sensibilità artistica, l’autore illustra il conflitto interiore di un pittore che osserva il mondo con occhi diversi, senza mai arrendersi di fronte alle tenebre.

L’enigma del ponte delle Guglie

Nella calura soffocante dell’estate, si diffondono voci sulla natura disumana del colpevole. Le ferite, troppo irregolari per una lama, evocano fantasmi di leggende lontane. Tra vicoli silenziosi e soffitte polverose, Canaletto scopre che l’orrore spesso si nasconde dietro volti insospettabili, mentre i sospetti aumentano e la fiducia si sgretola.

Un segreto antico emerge, gettando un alone sinistro sulla Laguna. Sembra riapparire un avversario che conosce Canaletto da tempo. L’assassino appare deciso a lasciare dietro di sé soltanto cenere e disperazione. Tra intrighi e tradimenti, il romanzo si trasforma in un viaggio dentro l’oscurità umana.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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