La cattiva abitudine di essere infelici: recensione del libro di Ivan Petruzzi

La mente umana ha una strana inclinazione a inseguire miraggi di felicità irraggiungibili. Sembra paradossale: viviamo in una società sempre più attenta al benessere, eppure ci ritroviamo impigliati in abitudini che ci spingono verso stati d’animo cupi. Il libro di Ivan Petruzzi, La cattiva abitudine di essere infelici, propone una riflessione su quanto sia facile restare imprigionati in uno schema che ci fa sentire sconfitti persino quando potremmo sentirci al sicuro.

Una promessa irrealistica

Il testo dipinge l’idea di felicità come una “terra promessa” popolata da scenari perfetti. Questo ideale sembra lontano dal mondo reale: un luogo dove tutto appare in ordine, ma che in fondo non esiste. L’autore mette in luce come questo inganno possa logorare chiunque, trasformando l’ossessione per uno stato di gioia costante in un perpetuo senso di vuoto.

Quando l’infelicità diventa normalità

A furia di aspettare un benessere che non arriva, l’infelicità si trasforma in consuetudine. Un modo di vivere che ci fa sospirare desideri mai realizzati, mentre la vita scorre in penombra. Nel testo emergono spunti su come questa “cattiva abitudine” diventi radicata: è talmente incastonata nel nostro modo di pensare da non sembrare più un problema. In certi casi, ci si affeziona persino a quella malinconia, finendo per difenderla come un rifugio.

Il risveglio che cambia tutto

Certe volte, un evento improvviso, come una malattia o un mutamento doloroso, può distruggere l’illusione di stabilità. È in questi istanti che la verità affiora con forza: l’infelicità non dipende sempre dal destino, ma da una decisione di rinuncia. Si punta il dito all’esterno, mentre la vera responsabilità è spesso personale. Petruzzi sottolinea come questa presa di coscienza conduca a una scoperta sorprendente: il gioco non è chiuso, esiste ancora un varco per modificare le carte in tavola.

Raccogliere i frammenti e ripartire

A colpire maggiormente è l’energia che l’autore trasmette mentre racconta del coraggio necessario per cercare una strada diversa. Il libro pone l’attenzione su un percorso fatto di piccoli passi, dove la volontà di cambiare si alimenta di speranza. Riconoscere che l’infelicità è una scelta apre la porta a una rinascita: basta un moto di consapevolezza per rimescolare le priorità e guardare la vita con occhi nuovi.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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