Il villaggio dei monaci senza tempo: recensione del romanzo di Corrado Debiasi
Il villaggio dei monaci senza tempo è un romanzo scritto da Corrado Debiasi. Kripala ci porta in India, dove inizia un viaggio che si rivela tanto fisico quanto spirituale. Dopo anni dal suo primo cammino iniziatico, Kripala torna con il cuore appesantito dalla perdita dell’amata. Il suo obiettivo è chiaro: liberare quell’ultimo ricordo, affidarlo alle acque sacre del Gange, sperando così di trovare pace. Ma quello che lo aspetta è ben più che un rituale di addio: è l’inizio di un nuovo percorso, una strada fatta di domande e scoperte.
Alla ricerca del maestro perduto
L’arrivo all’ashram, un luogo che dovrebbe essere un rifugio di serenità, lo disorienta. Il caos è dappertutto, l’assenza del suo maestro Tatanji è un vuoto tangibile. Eppure, da quel disordine, emergono due alleati inaspettati: una gattina dagli occhi blu, Shakti, e un vecchio taccuino.
Kripala si aggrappa a questi segni, cercando risposte tra le pagine sbiadite del taccuino e il miagolio rassicurante della piccola Shakti. Il suo viaggio ora si dirige verso un luogo avvolto dal mistero, un villaggio che esiste solo nei sogni e nelle leggende: il villaggio dei monaci senza tempo.
Un viaggio oltre i confini della mente
L’autore dipinge un percorso fatto di ostacoli concreti, di difficoltà che si infrangono contro la forza della volontà di Kripala. Lungo la strada, il protagonista incontra anime straordinarie che, con la loro presenza, ampliano il suo orizzonte.
Sono incontri che lasciano il segno, che mostrano a Kripala come la vita sia fatta di connessioni invisibili, di legami che vanno oltre le apparenze e che richiedono occhi diversi per essere colti. Non è solo una ricerca di un luogo fisico, ma è un viaggio interiore, un cammino che porta Kripala ad acquisire nuove consapevolezze.
L’amore che abbraccia ogni cosa
Nel romanzo di Debiasi, il villaggio dei monaci senza tempo non è solo una meta geografica. È un simbolo, un luogo che rappresenta l’illuminazione, la capacità di vedere oltre il visibile e di abbracciare la complessità della vita con amore e apertura.
Per Kripala, arrivare in questo luogo significa trascendere la propria sofferenza, trovare pace in una realtà più vasta, quella dell’amore universale. L’insegnamento dei monaci non è fatto di parole ma di esperienze, di sguardi condivisi e silenzi che sembrano parlare più di qualsiasi discorso.
Una storia che invita alla riflessone
Il villaggio dei monaci senza tempo è anche un invito al lettore a guardarsi dentro, a interrogarsi sulla propria esistenza e sul significato più profondo delle proprie esperienze. Kripala è un personaggio con cui è facile entrare in sintonia, perché il suo dolore e la sua ricerca possono essere compresi da tutti.
Corrado Debiasi riesce ad intrecciare realtà e spiritualità in modo delicato. Ogni passo del viaggio di Kripala è una piccola lezione di vita.