Le coordinate della felicità, di Gianluca Gotto: un percorso di riflessione

La vita moderna, con i suoi infiniti impegni e le responsabilità, può spesso risultare opprimente. Ci si sente stanchi, privi di entusiasmo, desiderosi di mettere in pausa le incombenze quotidiane. Questo sentimento di sopraffazione tende a intensificarsi con l’arrivo dell’estate, quando le ferie e il relax sembrano un miraggio. In questi momenti, trovare una lettura che risvegli l’animo può essere un toccasana. Le coordinate della felicità, romanzo scritto da Gianluca Gotto, è una di queste letture. Il libro invita a riscoprire le gioie della vita, riflettendo sul concetto di felicità e alleviando le ansie che spesso accompagnano la nostra routine quotidiana.

La sinossi del libro

Il protagonista del romanzo racconta di aver sempre sognato una vita libera e avventurosa. Immaginava di poter viaggiare per l’Asia per mesi, svegliarsi a Bali e decidere spontaneamente di tornare in Europa.

Il suo ideale di felicità comprendeva passare qualche giorno a Bangkok per gustare il pad thai, visitare la nonna a Torino e poi partire di nuovo con la sua casa su ruote. La sera, sotto le stelle, avrebbe discusso con la sua anima gemella delle prossime destinazioni.

Per lui, la felicità consisteva nel poter lavorare da qualsiasi parte del mondo, trasformando ogni luogo in un potenziale ufficio. Questo sogno di libertà era alimentato dalla convinzione che fosse possibile realizzarlo, un credere fermamente nelle proprie capacità che ha fatto la differenza.

Il romanzo autobiografico che fa riflettere

Le coordinate della felicità è un’autobiografia in cui Gianluca Gotto racconta il suo percorso verso la realizzazione personale e professionale, scegliendo di diventare un nomade digitale. Ma il libro va oltre la semplice narrazione di un viaggio individuale.

Gotto utilizza la sua storia come un esempio universale, offrendo al lettore spunti per riflettere sulla propria ricerca della felicità. Il messaggio centrale del libro è che la felicità non è una formula standard, e che ognuno deve intraprendere un cammino personale per scoprire cosa significa essere veramente felice.

La felicità come percorso individuale

Gotto sottolinea che la felicità non è determinata da fattori esterni come un lavoro prestigioso, un matrimonio felice o la creazione di una famiglia. Piuttosto, è il risultato di un viaggio interiore, un processo di auto-scoperta e consapevolezza. Solo attraverso un percorso profondo e riflessivo possiamo capire chi siamo e cosa ci rende felici. Questo richiede tempo e impegno, ma è un viaggio necessario per raggiungere la vera felicità.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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