La fiera delle vanità

Libro della letteratura inglese del 1848, “La fiera della vanità” narra le vicende parallele di due ex compagne di scuola, Becky Sharp e Amelia Sedley. Becky, intelligente, coraggiosa, arrivista di pochi scrupoli, sposa il figlio di un baronetto e si fa abilmente strada nell’alta società.

Amelia, graziosa, virtuosa e un po’ sciocca, dopo la rovina finanziaria del padre sposa il fidanzato George Osborne, fatuo ed egoista, solo per l’intervento di un altro corteggiatore, il capitano Dobbin, che impedisce al giovane di rimangiarsi la parola. George cade a Waterloo e Amelia giura fedeltà alla sua memoria: ma quando l’amica le rivelerà che George l’ha tradita anche con lei, Becky, Amelia si deciderà a sposare il devoto Dobbin.

Thackeray (autore del libro) mette in scena un carrozzone vivace e divertente, la fiera della vita, rivela chi si nasconde e muove le sue «marionette» (così l’autore-narratore definisce i propri personaggi) con il tono di chi se la sta spassando nel muoverle di qua e di la e sfoggia con malcelata soddisfazione tutta la sapiente abilità con cui, pubblicando un romanzo a puntate, riesce a tenere viva la curiosità dei lettori per mesi e mesi, arrivando a capovolgere un’intera situazione nelle ultime due righe di un capitolo.

William Makepeace Thackeray AUTORE

Eppure con quei personaggi tra le mani non ci sarebbe neanche bisogno di grandi colpi di scena per catturare l’attenzione. 

Un romanzo che anticipa i tempi, se pensiamo che fu scritto nel 1848, ci stupiamo di come abbia in parte capito già i nostri tempi.

Nel 2004 ne nasce anche un film : La fiera della Vanità film, diciamo che è uno dei tanti perchè esistono più di 5 film tratti dall’omonimo libro.

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