La luce delle stelle, di Licia Troisi: recensione del romanzo
Con La luce delle stelle, Licia Troisi firma il suo primo giallo, ambientandolo in un osservatorio nel deserto. Un blackout, un cadavere precipitato (o spinto) nella sala comune e cinque scienziati bloccati a chilometri dalla civiltà bastano a costruire una miscela di suspense e metodo deduttivo: l’autrice dimostra come la formazione in fisica possa trasformarsi in vero e proprio metodo investigativo, spingendo il lettore a cercare indizi cielo dopo cielo.
Trama e ambientazione
La vicenda prende il via in una notte apparentemente ordinaria. L’elettricità svanisce, i telefoni tacciono, le gomme delle auto risultano lacerate. Fra telescopi inerti e corridoi illuminati da torce, la piccola comunità di ricercatori si scopre improvvisamente vulnerabile.
Il deserto circostante, già vasto, diventa una prigione; il cielo, pur sconfinato, sembra soffocante. Ogni dettaglio dell’osservatorio, dal laboratorio ai dormitori, contribuisce a generare una sensazione di paura, mentre la sabbia batte sui vetri come un metronomo macabro.
Personaggi e caratterizzazione
Il gruppo eterogeneo di studiosi rappresenta il cuore pulsante della storia. Gabriele, astrofisico italiano appassionato di gialli, osserva sia le stelle sia le contraddizioni umane con identica curiosità scientifica. Pinetta, dottoranda brillante, alterna coraggio e fragilità.
Samantha, luminosa celebrità dell’astrofisica statunitense, custodisce riserve di talento e segreti. Matt, inglese loquace, gestisce le voci di corridoio come fossero dati di laboratorio. Infine Mariela, medico cileno, monitora il fisico dei colleghi, ma soprattutto i loro silenzi. Dialoghi serrati, retroscena accennati e frizioni sotterranee permettono al lettore di sospettare di ciascuno a fasi alterne.
Temi e riflessioni
Oltre al mistero, il romanzo indaga il rapporto tra scienza e responsabilità individuale. Il cielo, simbolo di ordine matematico, contrasta con l’istinto irrazionale che talvolta guida le azioni umane. L’isolamento forzato obbliga i protagonisti a confrontarsi con ambizioni soffocate e vecchi errori. La storia ricorda che l’osservazione rigorosa dei fatti, pilastro dell’astrofisica, risulta altrettanto efficace quando si applica agli abissi della psiche.
La luce delle stelle convince per freschezza e solidità. L’autrice mescola competenza scientifica e spirito deduttivo, regalando un giallo che rispetta le regole del genere, ma aggiunge il fascino dell’ambientazione astronomica. Il finale chiude coerentemente tutti i nodi e lascia il desiderio di ritrovare i personaggi in future indagini. Consigliato a chi cerca un investigatore originale e ama i misteri con un tocco di polvere cosmica.