La signora dei gelsomini, di Corina Bomann: recensione del romanzo

La signora dei gelsomini, best-seller di Corina Bomann, ha raggiunto i lettori italiani qualche anno fa. L’autrice, celebre per le saghe familiari di ampio respiro, costruisce qui una vicenda che unisce memoria e speranza.

Protagonista è Melanie, giovane fotografa la cui vita subisce uno strappo brutale quando il futuro marito Robert finisce in coma. Rifugiata nella villa di campagna della bisnonna Hannah, Melanie ascolta il racconto di una lunga esistenza segnata da lutti e ripartenze, scoprendo nello stesso tempo la via per non cedere alla disperazione.

Trama e ambientazione

La narrazione alterna presente e passato con notevole fluidità. La quiete della campagna tedesca accoglie la confessione di Hannah: l’infanzia nella città di Saigon, la giovinezza nella Berlino degli anni Venti, quindi un nuovo inizio a Parigi come creatrice di cappelli.

Ogni città vive sulla pagina attraverso dettagli cromatici, suoni e odori capaci di evocare epoche diverse. Il ritmo procede per flashback dosati con cura, mentre la trama portante, il confronto fra due generazioni, dimostra come il dolore possa trasformarsi in slancio vitale.

Personaggi e temi chiave

Melanie rappresenta la modernità: una professionista indipendente a cui il destino sottrae in un istante sogni e certezze. Hannah, novantaseienne ancora lucida e ironica, offre alla pronipote un esempio di resilienza forgiata da prove ripetute.

Il rapporto fra le due evidenzia la forza dei legami familiari e il valore della memoria condivisa. Corina Bomann tocca argomenti universali come perdita, identità e ricerca di una “casa interiore”, trattandoli con delicatezza.

La prosa dell’autrice è lineare, priva di ornamenti ridondanti, ma attraversata da descrizioni olfattive e visive di grande efficacia. Periodi brevi si alternano a costruzioni più ampie, favorendo una lettura scorrevole e mai monotona.

L’autrice inserisce dialoghi che spezzano il flusso cronologico, mantenendo costante la curiosità del lettore. Pur raccontando eventi drammatici, la scrittura resta misurata: emoziona senza cadere nell’enfasi e lascia spazio alla riflessione personale.

Perché leggere La signora dei gelsomini

Il romanzo si rivolge a chi desidera una storia familiare con sfondo storico ricco, ma cerca anche un percorso di rinascita individuale. L’arco emotivo di Melanie, affiancato dall’esistenza avventurosa di Hannah, offre motivi di ispirazione a chiunque stia affrontando un momento di incertezza.

La ricchezza dei paesaggi, la precisione nella ricostruzione d’epoca e la sensibilità con cui viene trattato il tema convergono in un messaggio potente: la vita può togliere molto, ma la capacità di rialzarsi resta sempre nelle nostre mani.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.