Ormai o oramai: come si scrive? La grafia corretta

La lingua italiana, come tutte le lingue vive, continua ad evolversi. Nuove parole entrano nel vocabolario, altre cadono in disuso, e alcune, pur rimanendo nel lessico quotidiano, subiscono variazioni nella loro forma. Un esempio emblematico di questa dinamicità linguistica è rappresentato dalle parole “ormai” e “oramai”. Ma qual è la grafia corretta? È una domanda che suscita curiosità e a volte confusione. Vediamo di fare chiarezza su questo argomento.

Origine e significato

“Ormai” e “oramai” sono due avverbi di tempo che condividono lo stesso significato: indicano un momento vicino a quello presente, ma con una sfumatura di irreversibilità o di definitivo compimento di un’azione o di uno stato. Ad esempio: “Ormai è tardi per tornare indietro” o “Oramai non c’è più nulla da fare”.

Entrambi i termini derivano dal latino “hora magis”, che significa “ora di più”, con un’evoluzione linguistica che ha portato alla forma contratta che conosciamo oggi.

La questione della grafia

Se consultiamo i principali dizionari della lingua italiana, scopriamo che entrambe le forme sono considerate corrette e interscambiabili. Il Vocabolario Treccani, ad esempio, definisce “oramai” come “meno comune di ormai”. Questa indicazione indica una lieve preferenza d’uso per la forma più breve.

Anche il Dizionario Garzanti e il Dizionario Hoepli confermano che entrambe le grafie sono accettabili, anche se “ormai” è più frequentemente utilizzata nella lingua scritta e parlata.

Uso e frequenza

L’uso di “ormai” è prevalente rispetto a “oramai”. Questo si può notare sia nella lingua parlata che in quella scritta. Studi di linguistica computazionale, che analizzano grandi numeri di testi, confermano che “ormai” appare molto più frequentemente. Ciò potrebbe essere dovuto alla sua forma più breve e quindi più pratica e veloce da pronunciare e scrivere.

In alcune aree “oramai” potrebbe essere usato più comunemente rispetto ad altre regioni. Ma questa preferenza non è così marcata da rendere “oramai” una variante dialettale, ma piuttosto una scelta stilistica o abitudinaria.

Consigli pratici per l’uso

Anche se entrambe le forme sono corrette, ecco alcuni suggerimenti per l’uso. Se volete seguire l’uso prevalente e più moderno, optate per “ormai”. È più comune e ampiamente accettata in tutti i contesti.  

Se preferite uno stile più arcaico o volete conferire al vostro discorso un tono leggermente diverso, “oramai” è perfettamente accettabile. Può anche essere utile per ragioni metriche o ritmiche in poesia o prosa. In un testo scritto, cercate di mantenere la coerenza. Se iniziate usando “ormai”, continuate con questa forma per tutto il documento, e viceversa.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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