Ninfee nere: recensione del romanzo di Michel Bussi

Michel Bussi, autore francese tradotto in una trentina di lingue e regolarmente ai vertici delle classifiche internazionali, offre con Ninfee nere un giallo di raro ingegno. Ambientato a Giverny, il villaggio normanno che fu dimora e fonte d’ispirazione per Claude Monet, il romanzo intreccia arte, passione e delitti. L’autore guida il lettore in un labirinto narrativo, nel quale riflessi e verità si confondono come i colori che l’impressionista stendeva sulla tela.

Trama e ambientazione

Il racconto si apre con un omicidio che sconvolge la quiete del pittoresco paese turistico. L’ispettore Sérénac, incaricato delle indagini, si trova subito di fronte a una vicenda che coinvolge tre figure femminili: Fanette, undicenne dotata di un talento precoce per la pittura; Stéphanie, affascinante maestra locale; e un’anziana osservatrice instancabile di tutto ciò che accade nella comunità.

Il filo conduttore del romanzo è costituito dalle leggendarie Ninfee nere, presunte tele dipinte da Monet, trafugate o perdute, la cui eco ancora aleggia tra i luoghi dell’artista.

Personaggi principali

Michel Bussi presenta protagonisti enigmatici e sfaccettati. Fanette ha una creatività inarrestabile. Stéphanie, donna affabile e al tempo stesso misteriosa, nasconde segreti che affiorano a piccoli passi, mettendo in crisi le certezze di chi la circonda.

La signora anziana, che si trova in una torre, osserva ogni dettaglio con sarcasmo e memoria prodigiosa: la sua voce interiore offre un continuo gioco di rimandi tra presente e passato. Accanto a loro, l’ispettore Sérénac agisce da bussola, pur trovandosi talvolta disorientato dalle ambiguità che emergono man mano.

Perché leggere Ninfee nere

Chi ama i misteri dove arte e delitto si specchiano troverà in questo libro un’esperienza appagante. La combinazione fra scenario impressionista, suspense psicologica e finale inatteso rende l’opera ideale per chi desidera immergersi in una storia che mette alla prova l’intuito fino alla fine.

Oltre a offrire un’accurata rappresentazione dei luoghi cari a Monet, il romanzo invita a riflettere sul confine tra realtà e illusione e sulla forza del desiderio umano.

Ninfee nere è un’opera che coinvolge grazie a una scrittura elegante e a un impianto narrativo progettato con maestria. Michel Bussi dimostra ancora una volta la propria abilità nel costruire trame articolate senza rinunciare alla chiarezza, regalando ai lettori un viaggio fra arte e mistero che resta impresso a lungo.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.