Quando abbiamo smesso di capire il mondo: il libro di Benjamin Labatut sulla scienza moderna

Il libro che vi proponiamo è un’opera affascinante dell’autore olandese Benjamín Labatut, intitolata Quando abbiamo smesso di capire il mondo. Tradotto in italiano da Lisa Topi, questo saggio esplora il mistero che si cela dietro alcune delle più importanti scoperte della scienza moderna.

Gli scienziati e le loro scoperte

Nel corso del libro, Labatut racconta le storie di geni indiscussi. Ogni capitolo è dedicato a una scoperta scientifica o matematica, presentata attraverso il racconto della vita dello scienziato che l’ha realizzata. Labatut sostiene che la scienza non è un semplice riflesso del mondo, ma piuttosto delle nostre menti. Egli ritiene che solo una visione d’insieme, come quella di un santo, un pazzo o un mistico, possa decifrare la struttura dell’universo.

Aneddoti e storie

Tra gli aneddoti narrati, si scopre la storia di Fritz Haber, un chimico, il cui lavoro porterà all’uso dello Zyklon. Inoltre, si leggono episodi riguardanti Heisenberg, che durante un soggiorno a Helgoland riconsidera il modo di approcciare la scienza alle esigenze del mondo contemporaneo. Labatut esplora anche le scoperte nel campo della fisica quantistica di De Broglie, contestualizzando la celebre frase di Einstein: “Dio non gioca a dadi con l’universo”.

Il libro affronta anche le profonde ricerche matematiche di Shinichi Mochizuki e Alexander Grothendieck, descritte come un viaggio che si avvicina pericolosamente alla follia. Questi matematici hanno intrapreso percorsi che sfidano i limiti della comprensione umana, in una continua ricerca di verità fondamentali.

La lettera di Schwarzschild

Il 24 dicembre 1915, Albert Einstein ricevette una busta nel suo appartamento di Berlino. La lettera, inviata dalle trincee della prima guerra mondiale, era sporca e stropicciata, con un angolo strappato e una macchia di sangue che nascondeva il nome del mittente. Einstein, usando guanti e un coltello, aprì la busta per scoprire il contenuto: l’ultima scintilla di genio di Karl Schwarzschild, astronomo, fisico e matematico tedesco.

Schwarzschild scrisse che, nonostante i combattimenti, la guerra gli aveva permesso di fuggire temporaneamente e immergersi nel mondo delle idee di Einstein. La lettera conteneva le prime soluzioni esatte alle equazioni della teoria della relatività generale, scritte in una grafia così minuscola che Einstein dovette usare una lente d’ingrandimento per decifrarle. La scoperta lasciò Einstein stupefatto, non tanto per il fatto che uno dei più rispettati scienziati tedeschi fosse al comando di un’unità di artiglieria, ma per la profondità e l’importanza delle scoperte di Schwarzschild.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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