Tutta questa felicità, di Roberto Emanuelli: recensione del romanzo

La nuova prova narrativa di Roberto Emanuelli, Tutta questa felicità, invita a riflettere sul coraggio di amare quando ogni certezza sembra sbriciolata. L’autore colloca la vicenda fra la periferia e il centro di Roma, rivelando quanto sia labile la linea che separa nostalgia e rinascita. Il risultato è un racconto che scorre con naturalezza, capace di toccare corde emotive diverse senza cadere nel sentimentalismo.

Trama e ambientazione

Gabriele, quarantenne insegnante, ritorna a una scuola di periferia dopo un periodo trascorso in un altro liceo. Nel bagaglio porta una delusione bruciante: il tradimento della compagna, madre della piccola Alba. Il suo quotidiano è ora diviso fra la dedizione alla figlia e l’insegnamento, passione ridotta a impegno meccanico.

A poca distanza, Noemi, ventenne dell’area nord della capitale, si sente stretta in aspettative familiari che non le appartengono. Il fidanzato Edoardo la assicura di amarla, ma il vuoto emotivo che le lascia trova ossigeno nell’amicizia segreta con Christian, ragazzo di quartiere legato a lei dalla scrittura. In un gioco di casualità e scelte personali, le traiettorie di Gabriele e Noemi si incrociano, offrendo a entrambi la possibilità di riscrivere il proprio futuro.

Costruzione dei personaggi

Roberto Emanuelli tratteggia protagonisti molto credibili: Gabriele appare con una malinconia mai patetica, mentre Noemi incarna l’urgenza di affermare se stessa. Alba, pur restando sullo sfondo, rappresenta la spinta più autentica che muove il padre.

Christian, infine, mostra come una voce possa arrivare dove i gesti convenzionali falliscono. La varietà degli interlocutori rende l’intreccio corale, consentendo a ciascuno di evolvere secondo un percorso coerente con le esperienze vissute.

I temi chiave del romanzo

Il romanzo interroga il lettore sul valore della scelta consapevole. L’autore approfondisce la differenza tra desiderio e responsabilità, l’importanza di riconoscere i propri limiti e la bellezza che nasce dall’incontro con l’altro.

L’amore, in queste pagine, non è mai mera chimera romantica: diventa scelta quotidiana, impegno a rimanere aperti pur conoscendo il rischio di soffrire. Risalta inoltre il tema della scrittura come strumento di salvezza, filo che collega mondi apparentemente lontani.

Tutta questa felicità è un romanzo che parla di seconde occasioni, di rinascita e di piccoli atti di coraggio compiuti nel silenzio della quotidianità. La storia conserva un’impronta personale grazie alla scelta di ambientare le vicende in quartieri riconoscibili, descritti con sensibilità.

Roberto Emanuelli ricorda che spesso è proprio l’incontro inatteso a riaccendere la fiducia: non serve altro che concedersi la possibilità di ascoltare, di credere ancora, di lasciarsi sorprendere dalla felicità.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.