Tutto troppo segreto: recensione del romanzo di Anna Premoli

Con Tutto troppo segreto, Anna Premoli torna a raccontare Milano attraverso l’ironia, i sentimenti e un’indagine fuori dagli schemi. Il romanzo, secondo tassello della serie aperta da Tutto troppo complicato, conferma la freschezza con cui l’autrice unisce romanticismo e investigazione, restituendo personaggi credibili e trame serrate.

Un duo inimitabile tra fiscalità e misteri

Violante e Amedeo, consulenti fiscali, sfoggiano nuovamente perspicacia e senso dell’umorismo. Dopo la rocambolesca avventura che li ha resi celebri fra colleghi e curiosi, la loro reputazione cresce: clienti disperati bussano alla porta dello studio in cerca di lumi, mentre la stampa di settore inizia a raccontarne i successi.

Il lettore ritrova così due protagonisti affiatati, brillanti nelle schermaglie verbali e complici nei silenzi, protagonisti perfetti di una commedia che procede a passo veloce.

Un antiquario scomparso e ombre di famiglia

Stavolta a sollecitare i due investigatori improvvisati è la moglie dell’antiquario Alfredo Nittis: l’uomo svanisce nel nulla e la polizia archivia il caso come fuga deliberata. Violante e Amedeo, fidandosi dell’istinto, prendono in mano il fascicolo e, seguendo piccole incongruenze, si immergono in una Milano fatta di botteghe polverose, aste mai del tutto lecite e vecchi rancori.

Le tracce conducono a un episodio rimasto sospeso da vent’anni, capace di illuminare un tratto segreto della vita del padre di Violante. Il plot giallo, alimentato da note nostalgiche, apre così una finestra sulle fragilità della protagonista, rendendola ancora più autentica.

Romance e suspense in equilibrio perfetto

Anna Premoli intreccia humour frizzante, dialoghi rapidi e una passione costruita con cura. La relazione tra Violante e Amedeo cresce lentamente: schermaglie, carezze sfiorate e un’affidabilità silenziosa che diventa il pilastro di entrambi.

Il lettore comprende che il sentimento si consolida proprio mentre il pericolo aumenta. L’autrice conferma così la sua abilità nel creare protagonisti moderni, poco inclini alle etichette, capaci di ridere di se stessi e di affrontare antiche paure.

Il risultato è un romanzo che ammicca alla commedia romantica tradizionale, ma ne ribalta le aspettative con un caso investigativo originale, ambientazioni vivide e un finale pieno di calore.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.