Giorno della Memoria 2025: i libri da leggere per riflettere

Ricordare le tragedie del passato aiuta a interpretare il presente con maggiore lucidità. Dal 2005, per decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ogni 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria: un’occasione dedicata a commemorare le persone perseguitate dal regime nazista per ragioni politiche o razziali.

In questo periodo, numerose pubblicazioni offrono un momento di approfondimento e raccoglimento, grazie a narrazioni che spaziano tra testimonianze dirette, romanzi e testi pensati anche per i più giovani. Qui di seguito, proponiamo alcune novità editoriali che permettono di soffermarsi su vicende personali e collettive, facendo emergere la forza di chi ha resistito a una delle pagine più oscure della storia.

Risplendo non brucio

Tra le uscite recenti, spicca Risplendo non brucio (Longanesi), di Ilaria Tuti, dove confluiscono elementi storici e investigativi. La scrittrice riprende il tema già esplorato in precedenti opere: questa volta, l’attenzione si concentra su Johann Maria Adami, un tempo professore di prestigio, ora costretto a vivere l’incubo del campo di Dachau.

Viene convocato al Castello di Kransberg per far luce su un soldato nazista che ha perso la vita in circostanze sospette. Nel frattempo, la figlia Ada si trova a Trieste, sola e alle prese con un delitto mentre il suo compagno risulta scomparso fra i partigiani. Ne nasce una vicenda intensa, che intreccia affetti familiari e resistenza.

La donna dal cappotto verde

Un altro esempio di narrativa in cui si incontrano passato e presente è La donna dal cappotto verde (La nave di Teseo), di Edith Bruck. Il romanzo racconta la storia di Lea Linder, scrittrice e traduttrice: un giorno, viene fermata da un’anziana che la saluta chiamandola “la piccola Lea di Auschwitz”. Da qui comincia la ricerca di una verità nascosta, che la porta a interrogarsi su chi sia questa donna misteriosa e su cosa abbia davvero vissuto in quegli anni terribili.

Il mantello di Rut

Paolo Rodari, giornalista specializzato in tematiche vaticane, firma Il mantello di Rut (Feltrinelli): il libro riprende un episodio realmente accaduto, in cui un gruppo di bambine ebree riuscì a sfuggire alle deportazioni grazie all’aiuto di un sacerdote e di alcune religiose nel rione Monti a Roma. Protagonista è Remo, che viene avvicinato da Rachele, vedova bisognosa di affidare la figlia Aida a mani sicure. A distanza di tempo, il parroco decide di scrivere a quella stessa bambina per raccontarle ciò che è accaduto nel 1943.

Una volta aperti gli occhi non si può più dormire

Degno di nota è poi Una volta aperti gli occhi non si può più dormire (Elliot), romanzo di Robert Bober. Parigi, 1960: durante la lavorazione di un film di François Truffaut, il protagonista Bernard si trova a rivivere eventi che ricordano la storia di sua madre, divisa tra l’esperienza di Auschwitz, la Polonia e la Francia. La scena a cui Bernard prende parte viene tolta dal montaggio finale, ma la pellicola resta fondamentale per la sua consapevolezza, poiché richiama le vicende familiari che lo hanno segnato.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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