Le nuove terre della pubblicità

Questo libro sarà un viaggio in mezzo alle nuove terre della pubblicità. Non sarà un viaggio facile, anzi. Sarà faticoso come una scalata o l’attraversamento di un pantano. Scanseremo i campi già noti e tranquilli, coltivati con ordine e dedizione da tempo. […]

Per percorrere le nostre nuove terre, noi dobbiamo innanzitutto fare un salto creativo. […]

Il consumatore è diventato sfuggente come un’anguilla. Ci volge sguardi asimmetrici, spesso ingannevoli, è ondivago.

Il tema centrale del volume è il consumatore che cambia di continuo: è sfuggente.

È fondamentale comprendere cosa pensa, cos’è che lo stimola maggiormente, perché consumare diventa sempre più difficile.

L’autrice, Gabriella Ambrosio, nella prima parte del libro mette in risalto l’efficacia delle nuove figure professionali quali il cool hunting, il cult researching e l’edge marketing; più precisamente:

  • i  cool hunter vanno a caccia di tendenze per conto di aziende ed agenzie alla ricerca di spunti culturali da trasformare in stili di consumo
  • cult researcher ricercano materiale iconografico sistematizzando il lavoro dei cacciatori di tendenze
  • l’edge marketing, ovvero una funzione inglobata in azienda, che rispetto alle tradizionali strategie di marketing prevede un approccio più morbido che consiste nell’individuare persone e luoghi in grado di originare tendenze significative.

La seconda parte, invece, è rivolta al ‘guerrilla advertising’, l’insieme di azioni di comunicazione che, come in ambito militare, richiede originalità, ubiquità, imprevedibilità: è consigliabile, soprattutto, alle aziende di ridotte dimensioni, con scarsi budget, ma con grande creatività.

Il percorso del libro si protrae, poi, verso l’universo del web, che l’autrice considera secondo un punto di vista di tipo relazionale in cui la marca si dimostra vincente quando ricerca il feedback continuo dell’utente-navigatore.

Concludono il libro i dialoghi della scrittrice con Mariano Zumbo, brand communication director Nike Italia, Paolo Canevari, artista d’avanguardia e Mimmo Calopresti, regista cinematografico. I tre interlocutori riflettono rispettivamente sul legame tra advertising classico e di frontiera, sul rapporto tra arte e nuove forme di comunicazione pubblicitaria, sulle espressioni e le conseguenze della creatività.

Gabriella Ambrosio, che ha un passato da giornalista, è oggi strategic planner e partner dell’agenzia di pubblicità che porta anche il suo nome. Ha insegnato Teoria e tecniche del linguaggio pubblicitario alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma.