L’importante è vincere: un’analisi delle Olimpiadi nel libro di Eva Cantarella e Ettore Miraglia

Se gli antichi greci avessero ascoltato la frase “L’importante è partecipare” precedentemente ad una gara sportiva, probabilmente avrebbe riso di gusto. Per gli antichi greci, l’importante non era semplicemente partecipare, ma vincere. La vittoria rappresentava la capacità di sfidare se stessi, di ottenere gloria e non solo di superare gli avversari.

Le differenze tra Olimpiadi antiche e moderne

Oltre all’importanza della vittoria, esistono molte altre differenze tra il pensiero degli antichi greci e quello degli sportivi moderni. Le Olimpiadi antiche e quelle moderne si differenziano sotto molti aspetti. Prendiamo ad esempio la parola “maratona”. Oggi, questo termine evoca una corsa podistica. Per un greco antico, invece, “Maratona” richiamava alla mente una pianura dove avvenne una storica battaglia, non legata allo sport.

La battaglia di Maratona

Nel 490 a.C., nella pianura di Maratona, gli opliti greci combatterono una battaglia decisiva contro l’esercito persiano guidato da Serse. Nonostante l’inferiorità numerica, i greci riuscirono a sconfiggere i persiani grazie a una strategia perfetta. Questa vittoria fu fondamentale per la sopravvivenza della democrazia e della libertà delle città greche. Se i persiani avessero vinto, questi valori fondamentali sarebbero stati seriamente minacciati.

Il messaggero Filippide

La connessione tra la battaglia di Maratona e la corsa podistica è legata alla figura di Filippide. Questo messaggero percorse correndo i 42 km che separano Maratona da Atene per annunciare agli ateniesi la grande vittoria contro i persiani. È proprio da questo evento che deriva il nome della moderna maratona.

La presenza femminile nelle Olimpiadi

Un’altra significativa differenza tra le Olimpiadi antiche e moderne riguarda la presenza femminile. Nell’antica Olimpia, alle donne era severamente vietato sia partecipare come atlete sia per assistere come spettatrici. Questo divieto rifletteva il carattere fortemente maschilista delle società antiche, sia greca che romana.

Un saggio sulla storia delle Olimpiadi

Molte altre curiosità emergono dal saggio di Eva Cantarella ed Ettore Miraglia, che esplora non solo le origini delle Olimpiadi, ma anche fatti e protagonisti delle competizioni moderne. Questo libro offre un ottimo modo per comprendere la storia dei giochi, che appassionavano gli antichi greci come appassionano noi oggi. Le Olimpiadi dovrebbero essere un esempio di competizione nel nome della pace, un valore che le caratterizza fin dalle origini.

Il modo di pensare degli antichi greci rispetto alle competizioni sportive era profondamente diverso da quello attuale. Per loro, la vittoria era tutto, rappresentando il trionfo personale e collettivo.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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