Calcutta Horror. Immensa in America, ma in Italia?

Calcutta Horror è la graphic novel di cui il popolo italiano dovrebbe andare fiero ma che purtroppo non ha avuto la risonanza che meritava per due semplici motivi: il primo è che sicuramente non è un fumetto definibile come “commerciale”, il secondo invece è che Independent Legions, casa editrice ferratissima nel mondo della narrativa horror, weird e dark fantasy ha iniziato ad ampliare il proprio catalogo al mondo dei fumetti solamente da qualche mese.

Per fortuna all’estero non esiste questo tipo di problema, specialmente per premi di qualità come il Bram Stoker Award, uno dei concorsi più “democratici” e “giusto” di sempre considerando le non differenti dimensioni della giuria e i vari processi che si effettuano per selezionare le opere in concorso, difatti è bene sottolineare che solamente le opere che arrivano alla nomination possono fregiarsi di un apposito bollino e di poter dire di aver realmente concorso. Independent Legions ha avuto modo di sbancare nell’edizione appena passata portando a casa ben 3 nomination: Calcutta Horror, Coyote Rage e The Demeter Diaries in diverse categorie.

Allora perché Calcutta Horror non ha avuto il riscontro che ci si aspettava? Perché prima di tutto Alessandro Manzetti, suo sceneggiatore ed editore di Independent Legions è l’unico italiano ad aver mai vinto ben 2 Bram Stoker Award (con le raccolte di poesie The place of broken things e Eden Underground) e perché Calcutta Horror è l’unica graphic novel italiana a raggiungere il già prestigiosissimo traguardo della nomination per questo concorso.

Il riconoscimento qualitativo per Calcutta è siglato dagli americani, ma gli italiani? Gli italiani arrivano fin troppo spesso in ritardo, però bisogna “dare a Manzetti quel che è di Manzetti” è così riteniamo giusto omaggiare la sua produzione riconoscendone appieno il merito e parlandovene un po’.

Come è vedibile nella sua scheda online: “Calcutta Horror è una graphic novel tratta dal celebre racconto Calcutta, signora delle impudenze di Poppy Z. Brite, regina dello splatterpunk mondiale, illustrata da Stefano Cardoselli e sceneggiata da Alessandro Manzetti. Viaggio, morte e rinascita tra le braccia della sensuale e terribile Dea Kali, in una magica Calcutta Dark, tra morti viventi, fantasmi, visioni, ricordi e infinite strade.”

Calcutta Horror non è solamente un riadattamento, non è una rilettura a vignette di una storia già esistente, ma è molto di più: è un’avventura fra le strade di Calcutta talmente ben ideata e rappresentata da far perdere i lettori fra le strade della immensa città. Odore di morte, adrenalina, spezie.. diventano alla portata del lettore invadendolo dalla mente per essere rievocati sulla pelle e nelle narici.

La rappresentazione grafica di Cardoselli si adatta come un guanto alla narrazione rievocando un mondo esperenziale e sensoriale che lascia il suo personalissimo segno su ogni lettore. Leggere Calcutta Horror è come tuffarsi nelle acque del Gange: una volta emersi non si è più lo stessi.

Non è assolutamente una graphic novel da leggere in fretta, bisogna gustarla, camminare insieme al protagonista nei vicoli, assaporare gli ultimi raggi del sole al tramonto e sentire l’alito fetido degli zombie affamati sulla propria pelle. E’ un’esperienza che chiunque ami i racconti ben fatti e il mondo dell’horror dovrebbe intraprendere.