Come fare un film di Sidney Lumet

“Una volta chiesi ad Akira Kurosawa perchè in Ran scelse di inquadrare una determinata scena in quel modo. 

La sua risposta fu che se avesse inquadrato un poco più a sinistra, si sarebbe vista la fabbrica della Sony, un poco più a destra l’aeroporto, dettagli che non appartenevano al film in quel momento.” 

Così inizia uno dei migliori libri scritti riguardo al cinema, Come fare un film. 

Libro magistralmente scritto da Sidney Lumet, uno dei registi più prolifici ed apprezzati del panorama, ed indirizzato a studenti di cinema, a professionisti del settore ed a semplici appassionati e curiosi di questo mondo. 

Nel caso non abbiate idea di chi sia Sidney Lumet, basti pensare che ha lavorato con attori del calibro di Marlon Brando, Paul Newman, Sophia Loren, Dustin Hoffman, solo per citarne alcuni, ed ha diretto film come Assassinio sull’Orient Express, Serpico ed Onora il padre e la madre.

Perchè è un grande libro?

Perchè prima di tutto non esiste probabilmente un libro che racconti in maniera così dettagliata cosa c’è davvero dietro la realizzazione di un film. E non stiamo parlando solo dell’aspetto prettamente tecnico, ma anche di quello umano. 

Si passa dalla realizzazione dello script ai budget per il film, dal come rapportarsi con gli attori ad alcuni tecnicismi legati alle cineprese. 

Un fattore che secondo il mio punto di vista traspare da questo libro è comunque l’importanza dei rapporti umani. 

Spesso gli addetti di questo mestiere, indipendentemente dal ruolo, si focalizzano troppo sugli aspetti tecnici, dimenticandosi, che per poter fare un buon lavoro, c’è bisogno di relazionarsi con le altre persone del team. 

Un regista, un direttore della fotografia, un cameraman, uno scenografo, non ha a che fare solo con le loro strumentazioni, ma deve sapersi rapportare anche alle persone, anzi, è forse la cosa più importante. 

Sicuramente il libro contiene anche molte parti tecniche, che sono però affrontate e spiegate in maniera molto discorsiva e piacevole, senza stancare. 

Chiaramente è possibile leggere il libro ed apprezzarlo a pieno anche saltando alcune parti dello stesso che possono risultare ostiche o poco interessanti per qualcuno. 

L’autore riesce a non stancare anche quando parla di tecnicismi, dando la possibilità al lettore di leggere il libro tutto d’un fiato, ma dando allo stesso tempo la consapevolezza che lo stesso può essere consultato e riconsultato all’infinito, ogni qualvolta se ne senta il bisogno. 

Dal mio punto di vista una pietra miliare per qualsiasi fotografo, videomaker o comunque addetto del settore, ma, allo stesso tempo, una “guida” per lo spettatore. 

Acquisire un buon livello di conoscenza di un determinato argomento, non solo ci arricchisce dal punto di vista culturale, ma ci fa crescere, in questo caso, come spettatori, come fruitori. 

La transizione da spettatore passivo, in grado di giudicare un film solo con “bello” o “non mi è piaciuto, ad uno attivo, capace di comprendere le scelte del regista, analizzare la fotografia del film, giudicare la bontà dei dialoghi, è sicuramente un arricchimento sostanziale. 

Un pubblico attento, coscienzioso e preparato, non solo può assicurarsi una visione più completa e piacevole, ma può anche far aumentare il livello del cinema in generale, in quanto sarà un pubblico più esigente. 

Redazione
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