Soledad: recensione del romanzo di Maurizio de Giovanni

Soledad, l’ultimo lavoro di Maurizio de Giovanni, offre una rappresentazione accurata dell’anno 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Il romanzo dipinge un dettagliato ritratto sociale di Napoli durante quel periodo, ma esplora anche tematiche politiche. Ma il centro del racconto si trova nella solitudine, un tema che viene evocato attraverso il tango argentino Soledad di Carlos Gardel, che risuona come un lamento per la perdita di un amato.

La trama e i personaggi di Soledad

La storia si sviluppa attorno al mistero di una giovane donna affascinante trovata assassinata nella sua abitazione. Un uomo più anziano è il principale sospettato, sebbene le circostanze puntino a una soluzione meno ovvia. Il romanzo si snoda attraverso un complesso reticolo di relazioni umane e sociali, dove sembra difficile districare la verità, anche se questa è più visibile di quanto sembri. Maurizio de Giovanni maschera abilmente la soluzione del mistero, paragonabile a un dettaglio minore in un vasto affresco.

Lo stile narrativo e la struttura del romanzo

Gli appassionati di gialli potrebbero trovarsi disorientati dalle numerose pagine che paiono allontanarsi dalla trama principale per concentrarsi sui dettagli dei personaggi e degli ambienti. Maurizio De Giovanni tratta anche di elementi parapsicologici, come la capacità del commissario Ricciardi di “sentire” le vittime uccise, un tratto già noto ai suoi lettori data la popolarità di queste opere.

Il racconto alterna capitoli che si focalizzano sui personaggi a quelli che fanno avanzare la trama, prevalentemente tramite dialoghi. L’autore utilizza diversi registri stilistici, che arricchiscono la trama rendendola coinvolgente e apprezzabile.

Gli elementi culturali e musicali

Maurizio De Giovanni non si limita a narrare una storia, ma arricchisce il romanzo con numerosi detti e proverbi del Cilento, attribuiti alla governante della figlia del commissario, fornendo così uno spaccato di saggezza popolare. L’attenzione per la musica è particolarmente evidente: oltre a Soledad, il romanzo cita la musica di Bessie Smith e il classico As Time Goes By, celebre per essere stato parte della colonna sonora di Casablanca, oltre a vari brani classici napoletani.

L’atmosfera e la contestazione sociale

La Napoli del dicembre del 1939 che emerge dal romanzo è lontana dall’atmosfera ufficiale dell’epoca, presentando piuttosto un’ambientazione fredda e piovosa. L’autore è abile nel trasmettere al lettore il disagio dei protagonisti, costretti a muoversi tra strade bagnate e freddo penetrante, in un contesto in cui le figure più deboli soffrono particolarmente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *