Sunset Park di Paul Auster: recensione del libro

Paul Auster affronta la complessità dell’identità umana e le angosce che essa comporta in Sunset Park. La narrazione si concentra su un gruppo di personaggi, ognuno incapace di comprendere veramente l’altro a causa delle proprie fratture interiori. Nessuno di loro riesce a connettersi profondamente fino a quando non risolve il proprio conflitto interno.

Una vita in esilio

La storia si sviluppa attraverso una trama che può sembrare collettiva, quando il protagonista principale, Miles Heller, cede il passo ad altri personaggi. Auster presenta Miles come un Caino moderno. A differenza del personaggio biblico, però, Miles sceglie volontariamente il proprio esilio. Pur avendo una famiglia benestante e una carriera universitaria promettente, un evento tragico lo spinge a cercare consolazione nell’oblio.

Per sette anni, Miles taglia i contatti con la famiglia e sopravvive con lavori occasionali, l’ultimo dei quali consiste nel fotografare case abbandonate in Florida per una società di sgombero. Cattura immagini di oggetti che raccontano vite interrotte: libri, mobili, elettrodomestici e oggetti personali. Questi oggetti rappresentano la sconfitta di chi ha perso la propria casa a causa dei debiti.

L’amore e il rifugio

Miles si innamora di Pilar Sanchez, una ragazza cubana. Diventa il suo mentore intellettuale e la sostiene nelle sue ambizioni universitarie. Ma è costretto a fuggire a Sunset Park, un quartiere di New York.

Qui trova rifugio in una casa occupata da Bing Nathan, suo vecchio amico, e le sue amiche Alice Bergstrom ed Ellen Brice. Bing gestisce un negozio di riparazioni, l’Ospedale delle cose rotte, una metafora della casa stessa, dove Miles e gli altri cercano riparo e una possibilità di guarigione.

Un futuro incerto

Auster dipinge una New York in cui il futuro sembra incerto e la crisi economica rende difficile sopravvivere. Il motivo ricorrente del libro è la domanda “Cos’è la casa oggi?“. Auster indica che tutti noi siamo potenziali reduci di una guerra o tragedia, posti davanti a un bivio: o crediamo che tutto tornerà come prima o ci perdiamo nella realtà. Il romanzo termina lasciando il lettore in fuga insieme a Miles, in cerca di risposte.

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