Mobilità sostenibile. Muoversi nel XXI secolo di Stefano Maggi
Mobilità sostenibile. Muoversi nel XXI secolo di Stefano Maggi (link al libro), pubblicato dalle edizioni Il Mulino nel 2020 e disponibile anche in versione e-book, è un testo che prende in considerazione uno dei temi più attuali e discussi: rendere sostenibile la mobilità all’interno dei centri urbani.
Un argomento che interessa tutti, singoli cittadini come amministrazioni comunali, e per il quale è ormai urgente trovare soluzioni.
Una questione ambientale, sociale ed economica sulla quale l’autore, docente di Storia delle comunicazioni e dei trasporti e Storia dello sviluppo all’Università di Siena, indaga a 360°.
Parte infatti dalla definizione di “mobilità sostenibile”, per dare poi un quadro dei “vizi” del passato, fare il punto della situazione attuale e cercare soluzioni per come risolvere questo problema di tutti, con l’introduzione di buone pratiche, quali un maggior utilizzo di treni, metropolitane e tram rispetto alle auto private, ma anche l’impiego di mezzi ecologici a emissioni zero, la realizzazione di efficienti sistemi di sharing e di piste ciclabili che colleghino zone urbane più ampie. Il tutto per avere città più verdi e sicure, creare meno emissioni nocive e rendere migliore la qualità della vita di chi abita, lavora e si muove nelle zone urbane, ma anche per risolvere un problema ormai planetario.
Un libro per la redazione del quale l’autore ha preso molto anche dalla sua esperienza quale assessore alla Mobilità nel comune di Siena dal 2013 al 2018, periodo durante il quale ha potuto verificare quanto purtroppo ognuno di noi, di fronte a problemi che riguardano la collettività e l’intero pianeta, veda soltanto il suo interesse individuale.
L’intento è quello di far cogliere a più persone possibile (cittadini e anche amministrazioni) quanto sia necessario affrontare il problema dell’“ipermobilità” che ci coinvolge tutti, indistintamente. Si pensi per esempio a quanti di noi vivono in un luogo, lavorano in un altro, hanno una seconda casa, si spostano per vacanze e lavoro, in una sorta di “nomadismo di massa” – così come lo chiama l’autore – che coinvolge anche le imprese, con produzioni dislocate e un continuo transito di merci da un angolo all’altro del pianeta.
Il libro è soprattutto incentrato sulla mobilità urbana proprio perché è nelle città dove vive la maggior parte della popolazione e dove l’inquinamento raggiunge soglie elevatissime, ma, come detto, affronta una questione che valica i confini delle città e riguarda tutto il pianeta, con un continuo spostarsi di persone e merci.
La domanda che Maggi si pone è cosa serva nel settore della mobilità per muoversi meglio nel XXI secolo. Le sue risposte vertono tutte sulla necessità di un profondo cambiamento, di una maggiore attenzione alla salute e alla necessità di riflettere sulla necessità di una “rieducazione civica”.
Un argomento che è stato molto alla ribalta soprattutto nell’ultimo anno, dal momento in cui, con la necessità del distanziamento necessario a causa dell’emergenza Coronavirus, sono emerse le criticità di tutte le maggiori città italiane riguardo al sovraffollamento dei mezzi pubblici e una maggiore consapevolezza di quanto le emissioni inquinanti delle auto siano dannose per l’atmosfera.
Bici e monopattini elettrici (di cui rimandiamo, per avere una panoramica esauriente, alle pagine di www.migliormonopattinoelettrico.it) sono tra i mezzi adatti alla micromobilità urbana e a salvaguardare la qualità dell’aria e la nostra salute.
Un boom nell’acquisto di mezzi elettrici adatti per spostarsi in città e per affrontare il pendolarismo, favorito anche dal bonus volto a favorire la micromobilità elettrica urbana e quindi la sostenibilità.
A questo proposito, molto interessante la frase riportata da Stefano Maggi nel suo Mobilità sostenibile. Muoversi nel XXI secolo, attribuita a Gustavo Petro, sindaco di Bogotà: “Un paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette”.