Orbital: perché leggere l’epopea spaziale di Samantha Harvey

L’opera letteraria intitolata Orbital ha portato la scrittrice britannica Samantha Harvey a conquistare il prestigioso Booker Prize del 2024. Ora questa storia, ispirata alla vita a bordo di una stazione in orbita attorno al nostro pianeta, approda in Italia grazie a NNEditore.

L’edizione italiana regala emozioni profonde e coinvolge tanto gli appassionati di fantascienza quanto chi di solito predilige altri generi. Già dalle prime pagine, si percepisce infatti l’ampiezza dei temi e la qualità della scrittura, elementi che hanno fatto guadagnare grande attenzione a questo romanzo.

Una vicenda spaziale che parla di vita

In Orbital, sei astronauti provenienti da diverse nazioni trascorrono lunghi periodi in assenza di gravità, circondati dall’oscurità del cosmo. Lontani dalla superficie terrestre, continuano a seguire ciò che accade tra le persone che hanno lasciato a casa: c’è chi teme per un familiare malato, chi ricorda un addio doloroso, chi ripensa a legami mai risolti.

Lo sguardo sul pianeta blu, osservato dalle finestre della stazione, suscita riflessioni sull’esistenza individuale e collettiva, mettendo in luce la fragilità e al tempo stesso la ricchezza dell’esperienza umana.

Secondo la narrazione, questi viaggiatori si sentono sempre più uniti, come se ciascuno diventasse un organo indispensabile di un corpo condiviso: c’è chi rappresenta la mente, chi il cuore e chi racchiude l’anima dell’equipaggio.

Fra pasti disidratati e sessioni di ginnastica per conservare la massa muscolare, trascorrono momenti di solitudine ma anche istanti di intima comunione. E proprio mentre si affidano l’un l’altro, scorrono davanti ai loro occhi immagini di matrimoni in crisi o eventi meteorologici disastrosi che avvengono sulla Terra, quasi a ricordare quanto sia complessa la realtà che hanno lasciato.

Uno sguardo sull’universo e su noi stessi

In questo romanzo, l’autrice descrive le sensazioni di chi vive così lontano dalla normalità di ogni giorno, sottolineando l’idea che l’intero universo conservi un fascino misterioso e incontrollabile. Secondo quanto emerge dalle pagine, lo spazio appare come un essere selvaggio, talvolta paragonabile a una creatura antica, che si agita con forza tra i protagonisti.

Al tempo stesso, la contemplazione dell’ambiente esterno aiuta a cogliere la bellezza della Terra, paragonata a un gioiello galleggiante in un infinito oscuro. L’opera racchiude un invito a proteggere ciò che ci ospita e a riflettere su quanto le nostre vite siano fugaci, quasi come foglie soggette ai venti dell’immensità.

L’autrice e il suo percorso

Samantha Harvey è nata nel Kent, nel 1975, e da tempo vive a Bath, dove si dedica alla scrittura e all’insegnamento. Ha completato un dottorato in Filosofia e un Master of Arts in scrittura creativa, disciplina che trasmette agli studenti della Bath SPA University.

Il suo esordio letterario, avvenuto nel 2009 con The Wilderness, l’ha portata subito tra i finalisti del Booker Prize, grazie a una storia incentrata su un architetto alle prese con l’Alzheimer. Da allora ha pubblicato altri quattro romanzi, consolidando la propria reputazione di narratrice capace di fondere elementi realistici e visioni evocative.

Orbital, lanciato in Inghilterra nel 2023, ha confermato la sua capacità di sorprendere critica e pubblico. L’edizione italiana, curata da NNEditore e tradotta da Gioia Guerzoni, offre ora la possibilità di immergersi in una lettura che lascia un’impronta duratura nel cuore di chi la affronta.

The New Yorker lo ha definito un capolavoro che ricorda un grande classico letterario, spostato tra le stelle. E in effetti, la scrittura profonda e la capacità di esplorare i moti interiori di ogni personaggio contribuiscono a un’esperienza davvero intensa, capace di parlare a tutti i lettori.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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