Abel, recensione del libro di Alessandro Baricco: un viaggio nell’anima dell’uomo

Nel 2015 Alessandro Baricco aveva ottenuto un grande successo con La Sposa Giovane. Ora lo scrittore torinese torna con un nuovo romanzo, Abel, un western metafisico che promette di sorprendere e coinvolgere i lettori. Questo romanzo visionario non annoia, ma anzi diverte con numerosi passaggi ironici.

Il contenuto del libro

Pubblicato da Narratori Feltrinelli, il libro intreccia la natura spirituale del protagonista con la sua storia familiare e una relazione amorosa che terrà il lettore col fiato sospeso. Il romanzo, che si presenta come un piccolo manuale di filosofia e scrittura, invita a vedere il mondo da nuove prospettive.

Baricco accompagna il lettore in un viaggio nell’anima attraverso gli occhi del protagonista, mantenendo il suo stile unico. Le parole che esprimono i pensieri del protagonista rendono il viaggio ancora più evocativo.

La trama

Il romanzo è ambientato nei cosiddetti territori dell’Infinito, del sacro, della paura, dell’origine e della fine. Abel, il protagonista, è un giovane di 27 anni che sventa una rapina sparando simultaneamente da due pistole a bersagli diversi.

È lo sceriffo di una città dell’Ovest innamorato di Hallelujah Wood, una donna misteriosa. Nonostante ricambi i suoi sentimenti, Hallelujah ha l’abitudine di andarsene senza preavviso e di tornare a suo piacimento, entrando e uscendo dalla vita di Abel. Questo amore tormentato si aggiunge al dolore lasciato dalla madre di Abel, che anni prima aveva abbandonato lui e i suoi fratelli senza spiegazioni.

Un giorno una guaritrice gli disse che sarà molto doloroso, ma un giorno lui rinascerà. La narrazione visionaria di Alessandro Baricco, con il suo stile inconfondibile, trasforma il mondo immaginario in qualcosa di tangibile.

La recensione di Abel

Dopo otto anni dall’arrivo del libro La Sposa Giovane, Alessandro Baricco torna con un libro che coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina. L’autore trasforma una storia interamente immaginaria, su cui lavorava già dal 2019, in un racconto avvincente e pieno di riflessioni.

Nel romanzo, ambientato in una città inesistente del West, Abel diventa famoso per la sua abilità in una tecnica di tiro che colpisce contemporaneamente bersagli diversi con due pistole, metodo che gli è stato insegnato dal padre. La tecnica viene descritta come una mossa automatica e istintiva, simile al modo in cui Alessandro Baricco elimina tutto ciò che è superfluo nella sua scrittura, lasciando spazio all’interpretazione del lettore.

L’analisi del contesto

Anche se l’ambientazione è immaginaria, lo stile dell’autore fa sembrare reali le situazioni descritte. Il libro è ricco di personaggi, sia principali che secondari, ma sono le donne, come Hallelujah e la guaritrice, a svolgere i ruoli più importanti, prevedendo il futuro e il destino, un privilegio non concesso agli uomini della storia.

Il personaggio di Abel riflette la precisione dello scrittore torinese. Mentre Abel è abile nel tiro, Alessandro Baricco lo è nella scrittura, eliminando tutto ciò che è superfluo per permettere al lettore di interpretare liberamente.

In Abel, Baricco sfida i confini dei generi letterari, creando un’opera difficile da classificare. Può essere vista come un romanzo d’amore, un piccolo manuale di filosofia, un manuale di scrittura. Nessuna di queste definizioni è completamente corretta o errata, poiché l’orizzonte dell’opera è ampio e va oltre le classificazioni. Abel è un romanzo affascinante che offre un viaggio nell’anima umana, riflettendo la padronanza dell’autore nella narrazione e il suo stile ironico nel trattare temi molto importanti.

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