Fabbricante di lacrime: recensione del romanzo di Erin Doom

Fabbricante di lacrime è un romanzo di Erin Doom. Nica è cresciuta nel Grave, un orfanotrofio dove le storie e le leggende sono sempre state tramandate a lume di candela. Una delle più celebri è quella del fabbricante di lacrime, un artigiano misterioso con occhi limpidi come il vetro, accusato di aver creato tutte le paure e le ansie che affliggono il cuore umano.

Ma ora che Nica ha diciassette anni, è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le storie oscure della sua infanzia. Il suo sogno di essere adottata sta per avverarsi: i coniugi Milligan sono pronti a darle la famiglia che ha sempre desiderato.

La nuova casa e l’arrivo di Rigel

Nella nuova casa, però, Nica non sarà sola. Insieme a lei, dal Grave viene trasferito anche Rigel, un orfano inquietante, l’ultima persona che Nica avrebbe voluto come fratello adottivo. Rigel è intelligente e astuto, suona il pianoforte in modo straordinario ed è dotato di un fascino angelico che maschera un’anima oscura.

Nonostante il passato condiviso di dolore e privazioni, la convivenza tra Nica e Rigel sembra impossibile. Le cose peggiorano ulteriormente quando la leggenda del fabbricante di lacrime inizia a insinuarsi nelle loro vite, diventando sempre più reale e minacciosa.

Le difficoltà della convivenza con il passato

Per Nica, Rigel ha sempre incarnato l’essenza della leggenda del fabbricante di lacrime, spaventandola con il suo comportamento brusco e imprevedibile. Il suo sogno di far parte di una famiglia si scontra con la realtà, quando scopre che Rigel è stato affidato anche lui alla stessa famiglia adottiva. Questa nuova situazione richiederà ad entrambi di affrontare le proprie ferite personali, un’impresa più ardua del previsto.

Il contrasto tra innocenza e oscurità

Nica rappresenta un personaggio complesso: è ingenua e vive in una bolla che lei stessa ha creato per ottenere una protezione dall’esterno e da chi le ha distrutto l’infanzia. Dall’altra parte, Rigel è un’anima oscura, convinto di non meritare nulla, ma disposto a fare qualsiasi cosa per proteggere Nica, la ragazza con cui è cresciuto, anche se lei non ne è consapevole.

La visione poetica di Erin Doom

Erin Doom esplora temi importanti come l’abbandono e la realtà spesso trascurata degli orfanotrofi. I messaggi profondi sono accompagnati da uno stile poetico e ricco di metafore. La trama è incentrata principalmente su Nica e sulla sua crescita personale, mentre Rigel serve come sua ancora di salvezza. Rigel è l’unico che riesce a comprenderla davvero, avendo vissuto esperienze simili.

La crescita personale e il ruolo di Rigel

Rigel plasma la sua vita attorno a quella di Nica, vive per lei e al contempo vuole proteggerla da se stesso, perché crede di non valere nulla. Attraverso il confronto con qualcuno che ha provato le stesse difficoltà, la ragazza può finalmente affrontare il suo passato.

Gianluca Rini

Sono laureato in Comunicazione e Multimedia e in Scienze Turistiche, ho conseguito un Master in Giornalismo e Comunicazione. I miei interessi vanno dalla tecnologia a tutto ciò che riguarda la cultura.

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